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Performabilità, interculturalità, ‘performatività’. L’esempio di Non si paga! Non si paga!
Randaccio, Monica
2016
Abstract
Performabilità, interculturalità, ‘performatività’. L’esempio di 'Non si paga! Non si paga!'
Quest’articolo prende in considerazione l’ampio dibattito teorico sulla traduzione teatrale negli ultimi trent’anni e analizza alcuni concetti, quali performabilità, interculturalità e ‘performatività’. La ‘performatività’ porta a considerare la traduzione teatrale come ‘intenzionalità alla scena’ nella sua accezione più ampia e mostra come il ruolo odierno del traduttore sia divenuto, in alcuni casi, quello di un vero e proprio promotore culturale. Anche l’equilibrio fra autorialità dell’originale e resa traduttiva cambia profondamente. Le due diverse traduzioni di 'Non si paga! Non si paga!', quella di Ron Jenkins, 'We Won’t Pay! We Won’t Pay!' (1999), e quella più recente di Joseph Farrell, 'Low Pay? Don’t Pay!' (2010), vogliono mostrare come la prima sia emblematica in una certa ‘intenzionalità alla scena’, mentre la seconda presenti in modo più evidente il rapporto fra testo originale e traduttore. Infine, viene presa in considerazione una breve rassegna critica delle due messe in scena per mostrare come la ricezione da parte del pubblico possa avere esiti diversi da quelli sperati dai traduttori.
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Monica Randaccio, "Performabilità, interculturalità, ‘performatività’. L’esempio di Non si paga! Non si paga!", in: Helena Lozano Miralles, Ana Cecilia Prenz Kopušar, Paolo Quazzolo, Monica Randaccio (a cura di), “Traduzione aperta, quasi spalancata: tradurre Dario Fo”, EUT Edizioni Università di Trieste, 2016, pp. 47-61.
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