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Ugo Spirito e il pragmatismo
Restanio, Franco
2000
Abstract
Quando appare, nel 1921 presso Vallecchi di Firenze, la prima opera di Ugo
Spirito, Il pragmatismo nella filosofia contemporanea, la fugace meteora del pragmatismo
in versione italiana è ormai un ricordo sbiadito. Quello che viene considerato il
rappresentante massimo, o almeno il più seriamente preparato, di quella meteora,
Giovanni Vailati è morto nel1909, all'età di quarantasei aimi. Qualche anno dopo, nel
1914, lo segue, ancora più prematuramente, il collaboratore a lui più affine, Mario
Calderoni, all'età di trent'anni circa. I due scavezzacollo che nel 1903, all'età di poco
più di vent'anni, avevano dato vita alla brillante e fortunata rivista "Leonardo", sulla
quale dal1904 al1906 avevano pubblicizzato il pragmatismo, sono vivi e vegeti: uno,
Giovanni Papini aveva considerato conclusi gli anni avventurosi nel 1912, pubblicando
quella sorta di autobiografia dal titolo Un uomo finito; l'altro, Giuseppe Prezzolini,
abbandonando anch'egli le posizioni scettico-irrazionaliste della rivista comune e fondando
nel1908 una nuova e ancora più fortunata e influente rivista, "La Voce", si era
convertito al crocianesimo, tanto criticato due o tre anni prima. Sono questi quattro
intellettuali che, due coppie teoreticamente distinte, ma personalmente molto legate,
avevano dato vita, sulle pagine del "Leonardo" tra il 1904 e il 1906, alla versione italiana
del pragmatismo, schierandosi abbastanza apertamente, i primi due con la linea
Peirce, i secondi due con la linea James e Schiller.
Subjects
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Franco Restanio, 'Ugo Spirito e il pragmatismo', in: A. Russo, P. Gregoretti ( a cura di ), "Ugo Spirito. Filosofo, giurista, economista e la recezione dell'attualismo a Trieste". Atti Convegno ( Trieste, 27-29 novembre 1995 ), EUT Edizioni Università di Trieste, Trieste, 2000, pp. 327-337
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it
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