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«I triestini il sabato non vanno a conferenze». Pasolini e la poesia triestina: Giotti, Saba, Marin
Benussi, Cristina
2022
Abstract
Nel 1946 Giani Stuparich, con il supporto dell’élite culturale cittadina, fondò a Trieste il Circolo della Cultura e delle Arti, per diffondere una cultura capace di orientare e superare le tensioni di quel difficile dopoguerra. Tra i tanti scrittori chiamati a tenere delle conferenze ci fu Pier Paolo Pasolini, che fin dal 1951 aveva cominciato a seguire la produzione di alcuni poeti giuliani, dei “dialettali” Virgilio Giotti e Biagio Marin oltre che, ovviamente, di Umberto Saba, di cui ammirava la “finta semplicità” linguistica. Tra i protagonisti della poesia triestina del Novecento le interazioni culturali ed amicali erano iniziate nei lontani anni fiorentini della «Voce», e continuarono variamente in seguito, mentre i loro profili critici, anche successivi, prendevano consistenza anche grazie a quelle letture del giovane Pasolini, destinato a diventare uno dei più importanti influencer della letteratura italiana contemporanea.
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Cristina Benussi, "«I triestini il sabato non vanno a conferenze»'. Pasolini e la poesia triestina: Giotti, Saba, Marin", EUT Edizioni Università di Trieste, Trieste, 2022, pp. 172
Languages
it
Rights
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