Options
Chi ha paura dei libri per bambine/i?
Zanfabro, Giulia
Berti, Jacopo
2017-12-19
Abstract
“È una possibilità” disse Sophie. E lo disse piano, perché gli altri non la sentissero. “Mai ignorare una possibilità” (Katherine Rundell, Sophie sui tetti di Parigi).
Per tanto tempo ai margini del sistema culturale e letterario italiano, negli ultimi anni la letteratura giovanile sembra godere di un’inedita attenzione. Alcune studiose parlano di “effetto Harry Potter”, altre osservano un più complesso cambiamento negli equilibri del sistema letterario. In ogni caso, quello dei libri per bambini/e e ragazzi/e è l’unico settore editoriale in crescita. I libri per bambini/e vendono, vengono recensiti e allegati agli inserti culturali dei principali giornali nazionali, vincono premi letterari, vengono commentati su blog e social media. A volte, questi libri vengono censurati, vietati, ritirati da scuole e biblioteche.
Dentro e fuori dall’accademia, i discorsi che si producono sulla letteratura giovanile hanno sempre a che fare con il pubblico al quale questa letteratura si rivolge – a come si presuppone esso sia e, soprattutto, a come dovrebbe essere. L’implicito è che la letteratura giovanile insegna ai/alle bambini/e a essere tali, ad aderire, cioè, a ciò che una data società considera “naturale” per l’infanzia e l’adolescenza. Le norme di genere sono parte integrante di questo insegnamento: come funzionano le norme di genere nella letteratura giovanile? Perché, nello studio dei libri per bambini/e e ragazzi/e, le questioni di genere occupano un posto così rilevante? Chi è che ha paura dei libri per bambine/i?
Subjects
Publisher
Università degli Studi di Trieste; Stazione Rogers
Related Event
Languages
it