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L'ordine infranto. Ambiguità e limiti delle narrazioni formali nel diritto dell'età post-moderna
Manzin, Maurizio
2009-05-26T15:02:19Z
Abstract
L’età moderna fu caratterizzata dal trionfo del pensiero sistematico, capace di descrivere il mondo mediante narrazioni dotate di continuità e corenza. Ordine causale nel mondo fisico e ordine formale nei sistemi assiomatizzati sono stati per secoli i modelli dominanti in campo scientifico. Ad essi si ispirarono gli stessi giuristi teorici per produrre le loro narrazioni sul diritto (es. codificazione, dogmatica giuridica, normativismo). L’esigenza di continuità narrativa si tradusse, in campo giudiziale, nella figura del sillogismo: strumento offerto al giudice per congiungere la legge con il fatto nella decisione. Ma si trattava di uno strumento totalmente astratto, e non appena le epistemologie della post-modernità hanno svelato l’invincibile complessità del reale rispetto alle descrizioni possibili, esso è entrato in crisi assieme al giuspositivismo formalista. Le attuali tendenze proceduraliste e nichiliste mostrano la rassegnazione ad un diritto in-fondato, consegnato al mutare dei poteri situazionali, e incoraggiano un atteggiamento scettico venato talvolta di cinismo. Recenti studi, tuttavia, indicano la possibilità di governare la discontinuità delle situazioni processuali con lo strumento logico della retorica forense di matrice classica.
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