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Forme di ‘scrittura quotidiana’ a Roma e nel mondo romano tra la fine dell’età repubblicana e la prima età imperiale
Marcone, Arnaldo
2014
Abstract
In questo contributo si è cercato di verificare la possibilità che nel mondo antico, anche
in contesti per i quali si può presupporre che poche fossero le persone davvero capaci di
leggere e scrivere, il ricorso alla scrittura fosse comunque presupposto e generalizzato. Gli
esempi addotti suggeriscono che lo sviluppo delle relazioni economiche nel mondo romano
(a partire dal III secolo a.C.) abbiano determinato le condizioni per un fenomeno di
questo genere. Altamente significativo delle peculiarità della società romana appare il caso
dello schiavo ‘letterato’, che ha la possibilità di aver parte negli affari del padrone.
In this paper we tried to explore the possibility that in the ancient world, where many people
are supposed not to be able to read or write, the use of written languages was not something
restricted to a small, high-status group. The examples here discussed suggest that in Rome, with
the development of economic relations (from the third century B.C.), a wide range of people
could participate in the use of writing in some fashion. A good example is the ‘literate slave’ who
stands a chance of taking part in the owner’s business.
Series
Polymnia: Collana di Scienze dell'Antichità. Studi di Storia romana
3
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Arnaldo Marcone, Forme di ‘scrittura quotidiana’ a Roma e nel mondo romano tra la fine dell’età repubblicana e la prima età imperiale, in: Monica Chiabà (a cura di), HOC QVOQVE LABORIS PRAEMIVM. Scritti in onore di Gino Bandelli. Trieste, EUT - Edizioni Università di Trieste, 2014, 291-306
Languages
it
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