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Testa di Umberto Nordio
Carà, Ugo
1938
Abstract
La scultura è stata donata all’Ateneo nel luglio del 1974 dalla vedova dell’architetto Umberto Nordio (1891-1971), che con Raffaello Fagnoni era stato il principale progettista della nuova sede universitaria. Eseguita da Ugo Carà nel 1938, l’immagine dell’architetto avrà per molto tempo una fruizione esclusivamente privata: non risulta infatti che sia stata presentata a nessuna esposizione ufficiale. Su di un piano squisitamente stilistico l’opera, pur somigliantissima, si inserisce nel recupero della tradizione ritrattistica della Roma repubblicana posta in atto alla metà degli anni trenta da artisti come Francesco Messina; in questo caso, vista la destinazione privata dell’opera, Carà stempera la severa spigolosità che caratterizza alcune realizzazioni di questo momento, che pure gli avevano regalato una certa notorietà, in favore di un “respiro dolce e sereno, talora una gracilità lirica come qualcosa di sopravvissuto che va gradatamente scomparendo […] partito da un realismo quasi brutale […] è andato eliminando il superfluo, sveltendo la tecnica e accentuando la sintesi, sino a cogliere una particolare linearità” (U. Apollonio, Ritratti di Ugo Carà, “Domus”, 146, febbraio 1940, s.n.). La testa poggia su di un alto basamento in pietra d’Aurisina disegnato appositamente da Antonio Guacci.