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Internet tra diritti e giurisprudenza
Suerz, Monica
2013
Abstract
La rete si configura come una sorta di “banco prova” per un’autonomia normativa che vede gli stessi utenti, al contempo, sia quali produttori di regole che soggetti alle loro regole. Questa autonomia trova ragion d’essere non tanto in costruzioni di natura teorica (ergo, opzioni valoriali) ma nell’impossibilità di un ordinamento giuridico gerarchizzato sovranazionale di intervento. Tutti noi siamo quindi in definitiva demandati a meccanismi di autoregolamentazione del sistema e, al di là di essa, al senso di responsabilità delle aziende, dei programmatori, di noi stessi utenti. Ma per regolamentare l'agire all'interno della rete non bastano i codici o le indicazioni di “galateo”. Si rende necessario il passaggio dalla dimensione etica-imperativa per la coscienza del singolo o di ristretti insiemi di persone - alla dimensione politico-giuridica - prescrittiva per tutti i cittadini - sulla base di una riflessione giuridica costantemente sollecitata da fondamentali intuizioni etiche che, in genere, si pongono alla base di ogni indispensabile aggiornamento del diritto. Ma sotto questo punto di vista il diritto deve pure volgere ad un equilibrio di valori aventi un connotato di stretta proporzionalità tra risposte, limiti e confini. Poiché ogni confinamento, che non voglia essere discriminazione, deve essere e portare a paritetiche garanzie.
Series
Tigor. Rivista di scienze della comunicazione e di argomentazione giuridica V (2013), 1 (gennaio-giugno)
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Monica Suerz, "Internet tra diritti e giurisprudenza", in: Tigor. Rivista di scienze della comunicazione e di argomentazione giuridica, V (2013) 1, pp. 117-128
Languages
it
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