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Lo straniero come bene comune
Di Santo, Luigi
2017
Abstract
Lo straniero come bene comune interpersonale propone
una mancanza che è costitutiva. L’incontro diventa,
in un tale contesto, una necessità. L’idea di straniero
come bene comune interpersonale, antropologicamente
inteso, supera la struttura concettuale di una tale
alternativa. Proporre il novum indica una prospettiva
strategica. Il mondo che accoglie è obbligato, sul piano
giuridico e culturale, ad interrogarsi e dare risposte. Se
chi arriva rimette in discussione il livello acquisito dei
diritti nella società che accoglie, siamo dinanzi ad una
revisione qualitativa dei diritti. I migranti con le loro
domande di civiltà ci pongono davanti allo specchio
delle nostre mancanze e dei nostri arretramenti sul piano
della dignità sociale, unica unità di senso essenziale.
The stranger as common good interpersonal proposes
a lack which is constitutive. The meeting
becomes, in this context, a necessity. The idea of
foreigner as interpersonal common good, understood
anthropologically, exceeds the conceptual structure of such an alternative. Propose the novum
indicates a strategic perspective. The world
that welcomes is obligated, legally and culturally,
to question and give answers. If those arriving
calls into question the level of acquired rights in
the host society, we are faced with a qualitative review
of the rights. Migrants with their civilization
questions we pose in the mirror of our shortcomings
and our setbacks in terms of social status,
only essential meaning units
Series
Tigor: rivista di scienze della comunicazione e di argomentazione giuridica
A. IX (2017) n. 1
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Luigi Di Santo, "Lo straniero come bene comune", in: "Tigor. Rivista di scienze della comunicazione e di argomentazione giuridica - A. IX (2017) n. 1", pp. 35-42
Languages
it
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