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La cooperazione decentrata allo sviluppo e il transnazionalismo dei migranti: sperimentazioni di co-sviluppo. Caso studio: il programma di co-sviluppo promosso dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
Puntin, Rossana
2012-04-27
Abstract
Questo studio si pone l´obiettivo di verificare la validità del co-sviluppo, a partire dalle
sperimentazioni promosse in quest´ambito dalla Regione FVG tra il 2004 e il 2009.
Il co-sviluppo, uno dei più recenti tra gli approcci usati nella cooperazione allo sviluppo,
utilizzato per lo più in ambito decentrato, ha l´obiettivo di trasformare la migrazione in un
processo positivo di promozione dello sviluppo per la società di accoglienza, per la società
di origine e per il migrante stesso, attraverso la valorizzazione dei legami transnazionali
dei migranti. La ricerca indaga l´evoluzione storica e teorica della cooperazione allo
sviluppo e della cooperazione decentrata, i principali strumenti teorici per lo studio delle
migrazioni, tra cui soprattutto il transnazionalismo, le caratteristiche della immigrazione e
delle politiche migratorie in Italia e in FVG e i principali elementi del dibattito attuale sul cosviluppo. Viene poi analizzato il processo di co-sviluppo promosso dalla Regione, i progetti realizzati in quest´ambito in diversi paesi africani e, attraverso una trentina di interviste a migranti e non migranti, viene raccolto il punto di vista dei partecipanti a questa
sperimentazione, su alcuni aspetti chiave del co-sviluppo. Vengono infine identificate delle
buone prassi, sia a livello politico che tecnico.
Da questa ricerca emerge la necessità di mettere in discussione la lettura di superficie che
soprattutto le organizzazioni internazionali danno del co-sviluppo, indagando in profondità
come esso funzioni. Si tratta dunque di capire in che misura il co-sviluppo riesca a
svincolarsi dall´etnocentrismo che caratterizza ancora il mondo della cooperazione allo
sviluppo e quello della scienza della migrazione, riuscendo o meno a produrre nuovi modi
di pensare al rapporto Nord-Sud. Questo studio segnala la necessità di comprendere con
maggiore profondità quali siano le cause profonde della migrazione, che cosa l´esperienza
della emigrazione significhi soprattutto per le società di origine e a livello interiore per i
migranti coinvolti e come funzionino in effetti i legami transnazionali. Va poi segnalata
l´impossibilità di trasformare la migrazione in sviluppo, in un contesto caratterizzato a
livello globale da politiche migratorie e di integrazione assenti o inadeguate. Da questa
ricerca emerge come l´ambito decentrato si presenti come laboratorio politico
interessante, perché capace dal basso, in maniera inedita, di far lavorare insieme migranti
e non migranti, valorizzando la dimensione di frontiera permanentemente aperta e
permanente critica che questo incontro rappresenta. Si conseguono così risultati
innovativi, ancorché non incisivi a livello generale, caratterizzati dalla integrazione dei
diversi punti di vista (“meticciamento transnazionale”) e dalla consapevolezza che solo
attraverso una ricerca comune si possa trovare soluzione ai problemi globali. Dalla analisi
emerge però anche che alcune delle certezze su cui si basa il co-sviluppo, come il ruolo
assegnato in questi processi alle associazioni di migranti, vadano messe in discussione.
Insegnamento
Publisher
Università degli studi di Trieste
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it
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