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Tensioni e prospettive della democrazia deliberativa habermasiana nell'emergenza da Covid-19
Maceratini, Arianna
2022
Abstract
L’esame della ragione pratico-comunicativa, declinata
dalla teoria del discorso di Jürgen Habermas, e le dinamiche
della sfera pubblica, quale periferia e facilitatore
del sistema politico, concorrono a delineare un fertile
terreno di riflessione sulle criticità e sulle prospettive
della democrazia deliberativa, posta in tensione dall'emergenza
sanitaria da Covid-19. Da tale prospettiva, se
nel modello habermasiano della democrazia deliberativa,
le libertà individuali si accompagnano alla partecipazione
politica dei cittadini ai processi di formazione
della volontà comune, facendo emergere la solidarietà
civile come esito di un autentico consenso discorsivo,
nella società complessa sembra, per lo più, affermarsi
un linguaggio strumentale e mediatico – implementato
e potenziato dall’attuale indispensabilità dell’adozione
di modalità di comunicazione a distanza - tale
da ridurre la politica ad esibizione personalistica e le
garanzie giuridiche a vuota forma, con una sostanziale
perdita di efficacia delle tradizionali istituzioni della
rappresentanza democratica. Nella pandemia, diritti
e libertà vengono, inoltre, temporaneamente limitati
dal rafforzamento dei necessari interventi coercitivi dei
pubblici poteri, tramite i quali lo Stato richiede “un’insolita
cooperazione” ai cittadini sottoposti a restrizioni,
anche a discapito di fondamentali libertà soggettive. In
tale condizione di incertezza, che evidenzia e alimenta
un’imprescindibile dipendenza della governance dalle
competenze degli esperti, è, tuttavia, da rilevare come la
dimensione deliberativa, propria del sistema democratico,
non venga sospesa dall’eccezionalità della situazione
sanitaria: il pluralismo ed disaccordo sociale permangono,
infatti, come irrinunciabili principi ed esigenze
della ragione normativa, pur essendo subordinata la
loro espressione al prioritario obiettivo della risoluzione
dell'emergenza sanitaria. Qualora si tratti, poi, di individuare potenziali criteri di guida nell’arduo bilanciamento
tra i diritti e i doveri di cittadini e istituzioni, Habermas
mostra come il diritto alla vita e alla salute, in
situazioni di emergenza, impedisca la stessa possibilità
di effettuarne una ponderazione con altri diritti fondamentali
in conflitto, esprimendo i primi interessi prevalenti
la cui tutela rappresenta il presupposto ad evitare
il collasso della società nei suoi aspetti politici, personali
ed economici. Di fronte alla tragicità delle scelte emerge,
così, tutta la necessità di offrirne una giustificazione
razionale e pubblicamente condivisibile, aprendo ad un
più ampio dibattito sui legami sociali, le garanzie giuridiche
e le dinamiche della rappresentanza democratica
nell’individuazione delle proposte più adeguate per affrontare
i presenti e i futuri scenari.
The examination of practical-communicative reason,
declined by Jürgen Habermas' theory of discourse,
and the dynamics of the corresponding
public sphere, as the periphery and facilitator of
the political system, combine to outline a fertile
ground for reflection on the criticalities and
perspectives of deliberative democracy , put in
tension by the Covid-19 health emergency. From
this perspective, if in the Habermasian model of
deliberative democracy, individual freedoms are
accompanied by the political participation of citizens
in the processes of formation of the common
will, making civil solidarity emerge as the result of
an authentic discursive consensus, in complex society
it seems, for the more, to establish an instrumental
and media language - implemented and
strengthened by the current indispensability of
the adoption of remote communication methods
- such as to reduce politics to personal exhibition and legal guarantees to empty form, with a substantial
loss of effectiveness of traditional institutions
of democratic representation. In the pandemic,
rights and freedoms are also temporarily
limited by the strengthening of the necessary interventions
by public authorities, through which
the state requires "unusual cooperation" from citizens
subjected to restrictions, even to the detriment
of fundamental subjective freedoms. In this
condition of uncertainty, which highlights and
nourishes an essential dependence of governance
on the expertise, it should nevertheless be noted
that the deliberative dimension of the democratic
system is not suspended by the exceptionality of
the health situation: pluralism and social disagreement
in fact, the principles and requirements of
normative reason remain as indispensable, although
their expression is subordinated to the priority
objective of resolving the health emergency. If it is
a question, then, of identifying potential guiding
criteria in the difficult balance between the rights
and duties of citizens and institutions, Habermas
shows how the right to life and health, in emergency
situations, prevents the very possibility of
weighing them up with other fundamental rights
in conflict, expressing the first prevailing interests
whose protection represents the prerequisite
for avoiding the collapse of society in its political,
personal and economic aspects. In the face of tragic
choices, therefore, all the need to offer a rational
and publicly acceptable justification emerges,
opening up to a broader debate on social ties, legal
guarantees and the dynamics of democratic representation
in identifying the most adequate proposals
to face present and future scenarios.
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Arianna Maceratini, "Tensioni e prospettive della democrazia deliberativa habermasiana nell'emergenza da Covid-19", in: "Tigor. Rivista di scienze della comunicazione e di argomentazione giuridica. A. XIV (2022), n. 1 (gennaio-giugno)", EUT Edizioni Università di Trieste, Trieste, pp. 31-45
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