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Quale integrazione? I partiti ex-comunisti nell'Europa Centro-Orientale
Bosco, Anna
1999
Abstract
L'aspetto cruciale dei processi di integrazione dei partiti ex comunisti è che questi abbiano avuto luogo, e abbiano avuto luogo in tempi relativamente rapidi. Si può infatti affermare, parafrasando Linz e Stepan (1996: 454), che i partiti eredi che hanno concluso il loro percorso di integrazione democratica, hanno anche contribuito a creare un circolo virtuoso per cui tali partiti, una volta al governo, esercitano il potere in modo democratico così da essere percepiti, quando si troveranno all'opposizione, come partiti di governo legittimi e alternativi, anziché come gruppi antiregime esclusi dall'esecutivo a tempo indefinito. La particolare sequenza dei processi di integrazione democratica che hanno luogo nell'Europa centro-orientale aiuta a comprendere meglio le ragioni della persistenza dei partiti eredi sulla scena politica nazionale. Senza escludere il ruolo giocato dalle variabili sistemiche ed organizzative, ciò che si vuole mettere in rilievo è che il "paradosso" della sopravvivenza dei partiti eredi appare un po' meno paradossale se si tiene conto che guadagnano fin da subito legittimazione per il modo in cui guidano la transizione.
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Anna Bosco, Quale integrazione? I partiti ex-comunisti nell'Europa Centro-Orientale, in: ˈStudi Politici. Numero monografico dedicato all’Europa Centro Orientaleˈ, 3 (1999), pp. 121-154
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it
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