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Pari trattamento linguistico nelle aree germanofone
REGA LORENZA
2019
Abstract
Per la presente analisi si sono prese in esame in particolare le realtà di Germania, Austria e Svizzera in quanto è in questi paesi che la parità di genere linguistico sembra essere maggiormente normata. La discussione sul pari trattamento linguistico fu avviata con vivacità in ambito germanofono grazie a un articolo di Trömel-Plötz nel 1978, in cui la linguista tedesca cominciò a tematizzare la Ungleichbehandlung von Frauen im Sprachsystem und Sprachverhalten in modo pacato rispetto alle posizioni assunte in seguito all’interno della linguistica femminista (cfr. Sieburg 1997: 25) e il pari trattamento linguistico è un tema politico che continua ad essere attuale. Sul sito del Bundesverwaltungsamt compare un assai chiaro manuale per la Sprachliche Gleichbehandlung, in cui si suggeriscono diverse soluzioni – ciascuna con i pro e contro per realizzare la parità linguistica (p.es. Paarformulierunge, Sparschreibung). Anche il manuale austriaco, molto succinto, sottolinea quanto inopportuno sia scegliere formulazioni che danno alle donne l’impressione di essere soltanto mitgemeint e indica soluzioni più o meno presenti anche nel Leitfaden della Germania, ponendo l’accento sulla necessità delle doppie denominazioni, come per es. Landeshauptmann – Landeshauptfrau, ma anche con suffisso derivativo, come per es. Bürgermeister – Bürgermeisterin. In Svizzera la parità linguistica trova espressione nel manuale Geschlechtergerechte Sprache 2009 (ben 192 pagine), che tiene conto anche della situazione italiana, francese e romancia nella consapevolezza che un pari trattamento linguistico dipende anche dalle peculiarità della singola lingua. Il manuale sottolinea l’importanza dei tipi di testo per il pari trattamento linguistico sottolineando che l’elemento decisivo è la Adressatengerechtigkeit (adeguatezza al pubblico di arrivo) e, in generale, la parola d’ordine è creatività. Nel Leitfaden si sottolinea inoltre l’importanza della parità linguistica nei testi di legge e nei contratti (in cui si richiedono formulazioni paritarie per le persone sia giuridiche sia fisiche). Anche la Regione Trentino-Alto Adige, in particolare la Provincia autonoma di Bolzano Alto Adige – Autonome Provinz Bozen Südtirol sembra avere imboccato con decisione la strada del pari trattamento linguistico, come si può vedere dalle denominazioni delle professioni, che usano le forme doppie sia in tedesco sia in italiano
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Lorenza Rega, “Pari trattamento linguistico nelle aree germanofone” in: “Non esiste solo il maschile. Teorie e pratiche per un linguaggio non discriminatorio da un punto di vista di genere”, EUT Edizioni Università di Trieste, Trieste, 2019, pp. 51-61
Languages
it
Rights
http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/
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