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Burano 1950
Dalla Zorza, Carlo
Abstract
Tra gli artisti invitati alla XXVI Esposizione Biennale Internazionale d’Arte di Venezia del 1952, Carlo Dalla Zorza presentò, tra le altre opere, pure Burano 1950. Un tema caro al pittore che lo aveva portato, nel 1946, a vincere il Primo Premio Burano per le riconosciute doti di paesaggista apprezzate pure dal brillante storico dell’arte, nonché Segretario Generale della epocale Biennale veneziana del 1948, Rodolfo Pallucchini. Il Premio Burano gli diede un risalto di caratura internazionale, oltre a consegnargli l’ideale titolo di autentico capofila della seconda generazione della “Scuola di Burano”. Artista quindi dei più rinomati nel 1953 dell’area veneziana, allorquando venne invitato all’Esposizione Nazionale di Pittura Italiana Contemporanea e prese parte con la Burano 1950, che entrò successivamente nelle collezioni dell’Università di Trieste. La tela, di notevoli dimensioni, tende ad un’astrazione, tanto la scioltezza del colore si mescola ad un’idea segnica in Dalla Zorza da sempre pregnante (ricordiamo che fu, tra gli anni ‘20 e ‘30, protagonista alle Biennali veneziane con disegni ed incisioni amate dalla critica), con variazioni sul tema del verde e del grigio che ci consegnano una folgorante atmosfera lagunare non senza rimandi alla pittura d’un fauve come Raoul Dufy, alle prese con temi marinisti popolati da vegetali acquatici e flessuosi, che proprio in quel 1953 si spegneva e veniva finalmente acclamato anche nel suolo italiano: l’anno prima, ovvero quando Dalla Zorza esponeva la Burano 1950, il grande pittore francese riceveva il Premio alla Biennale veneziana.