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Catullo 64 e il Giambo 12 di Callimaco
Fernandelli, Marco
2010
Abstract
La seconda parte del carme 64 di Catullo (vv. 278-408) è dedicata al banchetto nuziale. Sopraggiungono tre dèi donatori. Poi gli Olimpi tutti, a eccezione di Apollo e Diana, prendono posto nella sala. Infine le Parche intonano il peana nuziale. Esso è concepito come un epitalamio all’interno del quale il motivo augurale della felice discendenza è sviluppato ipertroficamente. Si ha così un epitalamio (stanze 1-3 e 11-12) che incornicia un ‘genethliacon (stanze 4-10). I due tipi letterari sono formalmente affini. Nel ‘Giambo 12’ di Callimaco, la festa olimpica per gli Anfidromia di Ebe sembra una cerimonia nuziale adattata a uno scopo più ‘domestico’:
le Moire dovranno qui accompagnare un evento diverso dal matrimonio di Zeus ed Era. La tesi di questo studio è che Catullo, nel suo racconto del banchetto nuziale, abbia imitato
la struttura del ‘Giambo 12’, che lo interessava sotto vari aspetti: la presenza delle Moire e il loro nesso con la nascita; la processione degli dèi donatori; il motivo ‘tutti tranne uno’; e infine la complessa relazione mito-presente, che Callimaco aveva tessuto tanto sul piano paradigmatico (il mito è figura oppure antitesi del presente) quanto su quello sintagmatico (il mito è premessa del presente). L’esame attento di questo ultimo punto dimostra inoltre che il ‘Giambo 12’ rappresentò un ‘trait d’union’ tra i due principali modelli della scena nuziale e, rispettivamente, dell’epilogo
del carme 64, modelli che la critica ha riconosciuto nell’ ‘Ifigenia in Aulide’ di Euripide (III stasimo) e in testi del ‘corpus’ esiodeo (in part. Op. 174ss.).
Series
Incontri Triestini di Filologia Classica
8 (2008/09)
Publisher
EUT Edizioni Università Trieste
Source
Marco Fernandelli "Catullo 64 e il Giambo 12 di Callimaco", in: Incontri Triestini di Filologia Classica, 8 (2008/09), pp. 191-210
Languages
it
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