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INFLUENZA DELLE CONDIZIONI ECOLOGICHE SULLA STRATEGIA RIPRODUTTIVA E SULLA BIOMETRIA DI CHLAMYS OPERCULARIS (L. 1758) (MOLLUSCA, BIVALVIA)
NEGUSANTI, JIN SOOK
2007-04-17
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Contributor(s)
TRETIACH, MAURO
Abstract
Chlamys opercularis è un animale edule, comune su fondi sabbiosi e sabbiosi-detritici, posti ad una profondità variabile tra 4-400m (più comune a 40m). Ha una conchiglia di colore molto vario, inequivalve (valva sinistra più convessa) ed inequilaterale, con una lunghezza massima di 9cm. La scultura conchigliare è caratterizzata da 18-25 coste radiali, presenti su ciascuna valva, tra le quali si trovano le linee di accrescimento. L'interno è lucido, solcato ed ondulato in corrispondenza delle coste esterne. L'impronta del muscolo adduttore è situata verso il bordo posteriore e nello stadio giovanile l'animale è attaccato alle rocce mediante il bisso e liberamente natante da adulto. Chlamys opercularis occupa un ampio areale che si estende a partire dall'Islanda, Norvegia (Isole Lofoten), Irlanda, Mare del Nord, le coste della Manica, Atlantico (Azzorre, Madeira, Canarie) e Mediterraneo, mentre è assente nel Mar Nero. Nel Golfo di Trieste Chlamys opercularis è oggetto di una pesca modesta anche per la scarsa richiesta del mercato locale, mentre viene apprezzato nell'Italia meridionale, verso cui viene avviato gran parte del pescato delle Marinerie del Golfo, in particolare quella di Marano Lagunare. Nel periodo compreso fra aprile 2004 ed aprile 2006 (salvo agosto 2005) è stato prelevato mensilmente, dal pescato di natanti di Marano Lagunare, un campione di Chlamys opercularis (costituito in media da un centinaio di esemplari). In laboratorio è stata misurata la lunghezza della conchiglia di tutti gli esemplari costituente il campione, successivamente, con i numeri casuali, sono stati estratti 50 individui su cui sono stati rilevati altri parametri quali: altezza, larghezza, peso totale, peso delle valve e volumi intervalvari. Dai 50 individui, con una seconda estrazione, sono stati formati due subcampioni: dal primo (costituito da 20 esemplari) sono state isolate le gonadi e, trattandosi di animali ermafroditi, la regione maschile e quella femminile sono state fissate separatamente in Bouin, per poi sottoporle ad una serie di procedure istologiche al fine di allestire sezioni, spesse 6µm, per lo studio del ciclo riproduttivo. Il secondo subcampione (di 30 individui) è stato oggetto di ulteriori trattamenti per ottenere il peso secco, quello delle ceneri ed il peso secco senza ceneri. Le ceneri sono state conservate per una successiva determinazione del contenuto in metalli. Le sezioni delle gonadi sono state classificate mediante una scala istologica in sei stadi, mentre i dati biometrici sono stati elaborati con la metodologia statistica: complessivamente sono stati prelevati 3366 esemplari ed esaminate 960 gonadi (480 regioni testicolari e 480 ovariche). Per quanto concerne il ciclo riproduttivo, i periodi di maturità ed emissione dei gameti, di entrambe le regioni della gonade ermafrodita, si estendono per quasi tutto l'anno, ma soprattutto nei mesi da novembre a luglio-agosto. I follicoli maschili maturano e rilasciano i gameti prima di quelli femminili, sia nel corso del primo che nel secondo anno di studio, infatti solo raramente sono stati osservati, in uno stesso individuo, testicolo ed ovario simultaneamente in emissione. Per la regione maschile la conclusione del ciclo riproduttivo ed il riposo sessuale sono circoscritti al periodo che va da agosto ad ottobre, sia nel primo che nel secondo anno; per la regione femminile, invece, sono un po' più estesi: da luglio ad ottobre, nel primo anno, e da luglio a novembre nel secondo anno. La gametogenesi iniziale, la maturità e l'emissione, risultano più rapide nel primo anno rispetto al secondo, per entrambe le regioni della gonade. Le gametogenesi successive alla prima (cioè quelle che intercorrono fra un'emissione e l'altra) sono molto rapide e, spesso, non è dato osservarle per la frequenza mensile di campionamento. I valori più elevati dell'indice gonadico (che sintetizza con un unico valore la condizione mensile delle gonadi), sia per la regione testicolare che per quella ovarica, sono raggiunti nel periodo da novembre ad aprile-maggio, diminuiscono da giugno a settembre, per poi risalire fino a febbraio-marzo, sia nel primo che nel secondo anno. I periodi menzionati si riferiscono alla maturità sessuale, all'emissione dei gameti, alla conclusione del ciclo riproduttivo ed all'inizio di un nuovo ciclo. Se si confrontano i valori dell'indice gonadico dell'avario e del testicolo si registra una significativa correlazione non parametrica (p di Spearman) fra le due serie (p = 0.49 per p<0.05) per l'intero periodo (aprile 2004-aprile 2006), ma essa è attribuibile all'elevata correlazione (p= 0.66 per p<0.05) nel primo anno di studio (aprile 2004-marzo 2005) perché, nel secondo anno, la correlazione non raggiunge neppure il livello minimo di significatività (p = 0.31 per p>0.05). Questo risultato è un'ulteriore conferma della diversità del ciclo riproduttivo nei due anni. Dall'esame dei dati biometrici si rileva che le lunghezze delle conchiglie (con medie, rispettivamente, di 5.33cm e 5.47cm nei due anni) sono riferibili ad esemplari adulti, fatto atteso, trattandosi di animali provenienti dalla pesca professionale. Tutti i parametri biometrici, ed in particolare quelli ponderali, sono contraddistinti da un'elevata variabilità (CV%), inoltre la variabilità è maggiore per gli esemplari del primo anno, salvo per il peso secco senza ceneri ed il volume. Tale aspetto è confermato anche dall'esame dei singoli campioni mensili, in quanto le distribuzioni si discostano dalla normalità e presentano eterogeneità delle varianze. Sono state calcolate alcune regressioni per stimare le variabili dipendenti ed il modello di crescita adottato. Le relazioni fra parametri biometrici e ciclo riproduttivo sono state analizzate con gli indici di condizione (opportuni rapporti fra parametri) che hanno anche la peculiarità di rendere possibile il confronto fra campioni mensili non omogenei. I diversi indici sono stati confrontati per determinare, quello/i che erano caratterizzati da una minore variabilità interna (test di Friedman e test di Wilcoxon), per una maggiore sensibilità (test Krukal-Wallis e test di Cochran) e si correlavano significativamente (test di Spearman) con il ciclo riproduttivo.
Insegnamento
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Università degli studi di Trieste
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