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Confini e muri. Le società di confine che bisogna continuamente inventare
Gasparini, Alberto
2021
Abstract
L’articolo tratta di confini e di muri, che vengono interpretati nei seguenti paragrafi. Il primo paragrafo è basato sul tema “Il confine, in generale e nella sua complessità”, considera come condizione del confine sia una linea (borderline) tra due entità: Stato e organizzazione, che un’area (borderland) gravitante intorno alla linea, e in sostanza le due funzioni dovrebbero in equilibrio (o anche squilibrio: muro) tra area e linea. Il secondo paragrafo tratta di “Confini e muri estroversi, e confini e muri introversi”, e considera di significati del confine per il quale lo Stato orientato verso l’esterno è poco importante, in quanto l’utilizzo di strategie di collegamento (bridging strategies) all’esterno rendono il confine più provvisorio e mobile, in quanto in primo luogo esso tende a prevalere l’area di confine di qua e di là del confine, e tende a prevalere la società civile su quella politica, l’uso di metodi di pace sono più fondati su valori ‘intermedi’ e meno sui valori ‘ultimi’. Il confine per lo Stato è prevalentemente orientato verso l’interno in quanto è molto importante e viene estremamente difeso dall’utilizzo di strategie cuscinetto (buffering strategies) per difendere la struttura interna al fine di far funzionare il “nucleo tecnico”, e rafforzare l’identità dello Stato e dell’organizzazione. Il terzo paragrafo tratta de “Il muro, in generale e nella sua complessità”, e considera il muro in quanto valorizza al massimo la linea e fa scomparire l’area. Inoltre, storicamente, si sono manifestate forme di muri diverse, per concezioni di difesa e a seconda delle tecnologiche utilizzate. In realtà vi è un forte legame fra il muro come “fantasia di democrazia murata”, destinato a non avere una lunga vita. Il quarto paragrafo di “Cenni sul volto ‘violento’ del muro”, e viene considerato tale perché, laddove esiste il muro, è difficilmente condiviso da ambedue le parti, e risponde a obiettivi che implicano violenza. Il quinto paragrafo tratta de “La ‘faccia positiva’ dei confini e dei muri”, e introduce il concetto di cooperazione transfrontaliera per verificare sul campo come questa produce una pace per ricomposizione di una borderland (o zona intermedia tra due aree) che va oltre alla borderline descritta per il muro. Tale cooperazione rafforza identità e appartenenza, risolve bisogni concreti, elabora istituzioni nuove con proprie competenze quali, ad esempio, le Euroregioni. E tutto ciò è sviluppato per realizzare una pace attiva tra le aree di confini e anche aree in cui passavano dei muri nel passato.
This article discusses borders and walls. The first of five sections deals with borders in general, and in their complexity. A border is considered as a line (borderline) between two entities –the state and organisations – and as an area (borderland) gravitating around it, and the two functions should be in a state of balance (a state of imbalance implies a wall). The second section looks at extroverted borders and walls and introverted borders and walls. The significance of a border for an outward-looking state is minor because the use of bridging strategies towards the outside makes the border provisional and mobile; this is firstly because the border tends to favour the borderlands on both of its sides and to favour civil society over political society, and also because attempts to promote peace are founded more on intermediate values than absolute (or “ultimate”) ones. For the state the border is prevalently orientated inwards, its crucial role being energetically defended by the use of buffering strategies to protect its internal structure and assure the functioning of its tecnical nucleus, and thereby to reinforce the identity of the state and its organisation. The third section, considering walls in general and in their complexity, posits a wall as a factor which places maximum value on the borderline and makes the borderland disappear. Historically, walls have taken a range of forms, depending on the defensive concepts involved and the technology used. In many cases it has been a sort of fantasy of walled democracy, destined not to last very long. The fourth section features thoughts on the violent face of walls; where they have been erected they are rarely welcomed on both sides and are designed to achieve objectives which usually entail violence. The fifth section, dealing with the positive face of borders and walls, introduces the concept of cross-border cooperation to assess on the ground how they can produce peace and the reconstitution of a borderland (or an intermediate zone between the two areas) which goes beyond the borderline characterised by a wall. This cooperation reinforces identity and feelings of belonging, solves practical problems and begets new institutions with specific responsibilities, such as Euroregions. All of which has been developed to achieve an active peace between borderlands, including those where walls once stood.
Subjects
Confini
muri
linea di confine
area di confine
società civile
pace
valori intermedi
valori ultimi
strategie di collegam...
strategie cuscinetto
fantasie di democrazi...
volto violento del mu...
cooperazione transfro...
pace attiva
Borders
walls
borderline
borderland
civil society
peace
intermediate values
ultimate values
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active peace
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Alberto Gasparini, "Confini e muri. Le società di confine che bisogna continuamente inventare" in: "Futuribili. Rivista di studi sul futuro e di previsione sociale. 2021, n. 1/2, Vol. XXVI", EUT Edizioni Università di Trieste, Trieste, 2021, pp. 55-117
Languages
it
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