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Sofia Vanni Rovighi (1908-1990)
Cattanei, Elisabetta
2024
Abstract
Vanni Rovighi, Sofia (Croara, San Lazzaro di Savena [Bo], 28.09.1908-Bologna, 10.06.1990) è stata una storica della filosofia e filosofa italiana, la cui attività di ricerca e di insegnamento si intreccia al ruolo scientifico e culturale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore fondata da Agostino Gemelli nel 1921, dove si iscrive alla Facoltà di Filosofia nel 1926. Laureatasi nel 1930 discutendo una tesi su L’immortalità dell’anima in Duns Scoto con Amato Masnovo, S.V.R. si inserisce nell’alveo della Neoscolastica, anche in funzione antigentiliana, ma non manca di manifestare un suo profilo teorico ben definito, che fa tutt’uno con il suo ethos di docente. Sulla scia di Masnovo, immette nell’impianto aristotelico-tomista della Neoscolastica europea – alla quale aderisce con piena padronanza delle sue fonti tomistiche e più in generale medievali – una vena platonico-agostiniana, che si alimenta del confronto critico con importanti correnti sia della filosofia moderna (in particolare il pensiero kantiano), sia di quella contemporanea (in particolare la Fenomenologia di Husserl). Nelle Istituzioni di Filosofia (Brescia, La Scuola, 1982; Brescia, Morcelliana, 2022) – scritte come libro di testo per l’omonimo corso libero da lei tenuto già fuori ruolo negli anni 1978-82 – S.V.R. preferisce alla definizione aristotelica della filosofia come ricerca delle cause prime quella di «ricerca della giustificazione razionale delle valutazioni morali» (ivi, p. 13). Nelle differenti filosofie, che si succedono nel corso dei secoli, scorre la philosophia perennis quale «cercar di vedere come stanno le cose» (ibid.) di fronte a giudizi morali contrastanti e possibilità di azione opposte (il “problema della vita”), il che significa, in una prospettiva realistica mai abbandonata: cercare la verità. «Se uno poi» – osserva l’A. – «dicesse: ma perché giustificare razionalmente le valutazioni morali? Le valutazioni si impongono con la forza. Risponderei che l’esercizio della forza, del potere, cerca sempre di giustificarsi […]. Questo implica il riconoscimento che il dar ragione delle proprie valutazioni è radicato nell’uomo; che l’uomo è naturalmente filosofo […]: se vogliamo chiamare opzione il preferire la ragione alla forza, il cercar di vedere e far vedere, dirò che questa opzione sta alla base della filosofia. Ma sta anche alla base di un comportamento che possa chiamarsi umano» (ivi, pp. 14-15).
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Elisabetta Cattanei, "Sofia Vanni Rovighi (1908-1990)" in: "Archivio delle filosofe 2", EUT Edizioni Università di Trieste, Trieste, 2024, pp.
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