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In attesa del bus
Rosignano, Livio
Abstract
Come recitano le parole vergate sul verso del dipinto, questo è stato donato all’ateneo nel 2011 dal prof. Giorgio Negrelli. Realizzato da Livio Rosignano intorno al 1954, In attesa del bus rientra nei codici compositivi utilizzati dall’artista intorno alla metà degli anni cinquanta, quando giovanissimo muoveva i suoi primi passi nell’ambiente artistico triestino con opere dal cromatismo particolarmente acceso e molto legate al racconto della quotidianità. Scriveva a tale proposito Decio Gioseffi: “È facile essere gradevoli con una pittura che miri alla gradevolezza e all’esteriorità esornativa: ma quando un artista serio come Rosignano, che non ha mai cercato di dipingere per allettare il potenziale acquirente, ma solo per esprimere con sincerità e purità di cuore ciò che sente, raggiunge un risultato così armonicamente godibile, vuol dire veramente che gli impulsi che lo hanno primamente mosso sono stati superati o bruciati in una visione più olimpicamente distesa, più artistica. […] I suoi quadri (non tutti) piacciono proprio per la raggiunta euritmia tra sentimento , visione coloristica e tecnica pittorica ; e sono tali che più si guardano più ‘parlano’ e perciò più piacciono. Ci riferiamo in particolare a opere di una esemplare contenutezza come «Cantiere edilizio» che può rievocare il gusto di certi primitivi americani, i quali esprimono liricamente un mondo di umili cose perché quel mondo amavano con sincero trasporto e fieramente, da uomini. Ora direi che il sentimento di Rosignano si configura proprio in questa vitalità di accenti, per cui la voce resta una voce un poco spaesata frammezzo al ribollire di umori femminei che contraddistingue molta parte dell’arte intellettualistica di oggidì” (D. Gioseffi, Rosignano, “Il Piccolo”, 18 gennaio 1958).