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Pensare la città. Lo sguardo dei flâneurs
Thinking the city. The gaze of the flâneurs
Cocco, Enzo
2017
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e-ISSN
2282-572X
Abstract
In un suo breve scritto del 1937, Présence de Paris, Paul Valéry
sembra indicare all’uomo che attraversa le città moderne un filo di
Arianna per orientarsi in esse disorientandosi: lasciandosi cioè prendere
(catturare) dai rumori e dai silenzi, dalle pietre e dalla vita che si
presentano allo sguardo e alla memoria.
Recensendo il libro di Franz Hessel, Spazieren in Berlin (1929), Walter
Benjamin ha scritto che la città moderna «è l’immenso spettacolo
della flânerie », un paesaggio di pura vita che può essere colta solo da
quel promeneur solitaire et pensif che è il flâneur : un poeta-filosofo
(secondo Baudelaire) che sa ridurre «a qualche forma di intelligibilità
» la multiforme geografia morale della città e «celebrare gli ultimi
monumenti di un’antica civiltà dell’abitare».
In his short work of 1937, Présence de Paris, Paul Valéry seems to
point out an Ariadne’s thread for the man who walks modern cities so
that he can find his way disorienting himself: i.e. opening up to being
captured by noises, silences, stones and life which offer themselves to
his gaze and memory.
Reviewing Franz Hessel’s, Spazieren in Berlin (1929), Walter Benjamin
wrote that the modern city «is the immense show” of the flânerie»,
a landscape of pure life grasped only by that promeneur solitaire et
pensif who is the flâneur, a poet-philosohe (according to Baudelaire)
able to reduce «to some form of intelligibility» the multiform moral
geography and «to celebrate the last monuments of an ancient civilization
of inhabiting».
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Enzo Cocco, "Pensare la città. Lo sguardo dei flâneurs / Thinking the city. The gaze of the flâneurs”, in: Bollettino dell'Associazione Italiana di Cartografia, 160 (2017), pp. 58-68
Languages
it
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