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Miti pagani e poeti cristiani nell’Italia ostrogotica
Polara, Giovanni
2016
Abstract
Si esamina la presenza di tracce di paganesimo in quattro autori cristiani del VI
secolo, Ennodio, Boezio, Massimiano, Aratore: più interni all’ambiente ecclesiastico il
primo e l’ultimo (quest’ultimo almeno da quando le vicende politiche gli consigliarono
di ritirarsi in buon ordine), più ‘laici’ gli altri due. Per fortuna molto di quanto di
buono era stato prodotto dal mondo antico riuscì a salvarsi grazie alle elaborazioni
che accompagnarono quattro secoli di dispute e scontri, anche violenti, e fu proprio il
cristianesimo a farsi carico di questa sopravvivenza.
This paper examines the presence of traces of paganism in four Christian writers of the
sixth century: Ennodius, Boethius, Maximian, Arator. Ennodius and Arator were more
involved in ecclesiastical matters and life (the latter joined the Church when political events
and political life became too dangerous for him), while Boethius and Maximian were more
'secular'. Luckily much of what the ancient world produced has survived thanks to the many disputes and controversies (some of them quite violent) on that world, and it was indeed
Christianity itself which took charge of this precious survival.
Series
Polymnia. Studi di Filologia Classica
19
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Giovanni Polara, "Miti pagani e poeti cristiani nell’Italia ostrogotica", in: Lucio Cristante e Vanni Veronesi (a cura di), "Forme di accesso al sapere in età tardoantica e altomedievale", Trieste, EUT Edizioni Università di Trieste, 2016, pp. 39-58
Languages
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