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Interaction of host defence peptides with model and biological membranes
Interazione di peptidi di difesa dell'ospite con membrane biologiche e modello
Morgera, Francesca
2010-04-26
Contributor(s)
Vaccari, Lisa
Abstract
I peptidi in difesa dell’ospite (HDPs) esercitano molteplici ruoli
nell’immunità, agendo sia come molecole antimicrobiche ad azione diretta sia come
agenti immuno-moduatori. Il ruolo all’interfaccia tra immunità innata ed adattativa li
rende molecole ideali per la futura applicazione nel trattamento di malattie infettive.
Lo scopo di questo lavoro è stato quello di valutare le caratteristiche funzionali e
strutturali di Catelicidine e Defensine selezionate al fine di correlare queste proprietà
con l’ attività selettiva su cellule eucariotiche e procariotiche.
Metodi biofisici e biochimici sono stati applicati alla catelicidina umana LL37
ed alcuni analoghi (ortologhi di primate e peptidi artificiali) con lo scopo di studiare
la loro struttura e aggregazione in contatto con membrane biologiche e modello (i).
Lo stesso approccio è stato anche applicato alle defensine umane hBD2 e 3 ed a loro
analoghi. Inoltre, tecniche di microscopia, quali la microscopia a trasmissione
elettronica (TEM), la microspettroscopia infrarossa in trasformata di fourier
accoppiata ad una sorgente di sicrotrone (µSR-FTIR) e la citofluorimetria, sono state
utilizzate in modo complementare al fine di studiare l’interazione a breve termine di
hBD2 con cellule presentanti l’antigene, in particolare le cellule dendritiche immature
(ii).
(i) Lo studio strutturale e l’interazione di membrana di catelicidine ortologhe
ci ha permesso di scoprire come l’evoluzione abbia lavorato sulla sequenza dei
peptidi inducendo una diversa capacità di strutturare nei diversi ortologhi. Questo ha
portato ad un’interazione differenziata e specifica con le membrane e a diversi
meccanismi di lisi di membrana cellulare e probabilmente diversi modi di interagire
con le cellule dell’ospite.
(ii) Inoltre, abbiamo individuato una rapida interazione di hBD2 con le cellule
presentanti l’antigene. hBD2 sembra indurre un riarrangiamento generale dei lipidi
cellulari che sembra comportare un aumento nella fluidità di membrana e una ri-
organizzazione del sistema endomembranoso. Queste variazioni potrebbero essere
responsabili di un cambiamento morfologico delle cellule che promuoverebbe la
mobilità cellulare in risposta a stimuli esterni. Questo studio dimostra l’esistenza di un
posibile meccanismo alternativo di motilità cellulare rispetto alla chemotassi
recettore-mediata, indicando un meccanimo di azione di hBD2 sulle iDC più
complesso rispetto quanto riportato fino ad oggi.
Insegnamento
Publisher
Università degli studi di Trieste
Languages
it
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