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Il culto di Ercole lungo la Via Salaria
Tripaldi, Luca
2009-04-20
Contributor(s)
Bandelli, Gino
Abstract
Nella presente tesi di dottorato è stato affrontato lo studio del culto di Ercole lungo la via
Salaria, una delle più antiche vie romane, utilizzata per il trasporto del sale da Roma in Sabina. La
via, dipartendosi dal Foro Boario, sede dell’ancestrale luogo di culto erculeo dell’Ara Massima,
raggiungeva la costa adriatica dopo aver attraversato la Sabina, il Piceno e il territorio pretuzio. Nel
corso del lavoro sono state quindi raccolte e analizzate tutte le testimonianze archeologiche ed
epigrafiche della devozione ad Ercole provenienti dai centri e dai territori toccati dalla direttrice
viaria. Un capitolo è stato inoltre dedicato all’approfondimento del culto di Ercole all’Ara Massima,
vista la sua posizione nel Foro Boario, punto di partenza della via Salaria.
Nonostante non sia stato possibile individuare tracce evidenti del rapporto tra culto del dio e
commercio e distribuzione del sale lungo il percorso della Salaria, va comunque ricordato il
rinvenimento di un bronzetto raffigurante Ercole presso Tortoreto, nell’area della chiesa di S.
Angelo in Salino, edificio che, come sembra deducibile dal toponimo, doveva sorgere in prossimità
di giacimenti salini. Il presente lavoro ha poi permesso di accertare come, lungo la via, il culto del
dio clavigero sia attestato principalmente nei territori di Rieti e di Amiternum (L’Aquila) e nell’ager
Praetuttianus (odierno Teramano), più precisamente lungo il ramo della Salaria che, staccandosi da
Antrodoco, raggiungeva la conca aquilana e il Teramano. Le testimonianze archeologiche ed
epigrafiche del culto provengono in gran parte da aree extraurbane; pochi sono i casi di documenti
rinvenuti nei centri urbani. In particolare, i santuari, dedicati ad Ercole o nei quali è documentata la
presenza del dio, ed i templi erculei sorgono quasi esclusivamente in contesti rurali, lungo il
tracciato principale della Salaria oppure lungo i suoi diverticoli. Un altro dato di particolare
interesse che si è potuto ricavare dalla documentazione analizzata è stato quello del rapporto
topografico tra templi di Ercole e insediamenti vicani: laddove è stato possibile accertare la
presenza di un’aedes dedicata al dio, questa sorgeva all’interno o in prossimità di un vicus.
Da un’analisi approfondita dei dati raccolti è emersa infine la coerenza cronologica delle
attestazioni del culto, in gran parte databili in epoca repubblicana, che sembra mostrare come il
culto del dio abbia vissuto il suo momento di massima diffusione proprio in questa fase.
Insegnamento
Publisher
Università degli studi di Trieste
Languages
it