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Melchiorre Cesarotti, tra Inghilterra e Italia: la traduzione infedele e l’invenzione del giardino
Orestano, Francesca
2010
Abstract
Si traccia una connessione tra l’attività del Cesarotti traduttore, la risposta critica dell’intellettuale al variegato dibattito europeo sulle arti, sulla lingua, sul paesaggio, e aspetti del gusto estetico destinati a influenzarne la nozione di giardino e a plasmare il suo Selvagiano. Si evidenzia nella formazione del Cesarotti giardiniere, l’incontro con l’esperienza vasta, poetica, omerica, giardinista, di Alexander Pope. Si suggeriscono altre connessioni tra Pope e Cesarotti, tra poesia e giardino, che spaziano oltre la configurazione che essi danno al loro spazio elettivo, e richiedono la messa a fuoco delle loro frequentazioni di Omero, Shakespeare, Thompson, Hutcheson, e soprattutto dei loro ragionamenti sul gusto moderno. Il senso della natura del paesaggio come rappresentazione, e le nozioni relative agli elementi di natura estetica e letteraria, pittorica e poetica, che concorrono alla finzione paesaggistica, erano un patrimonio culturale condiviso da Pope e da Cesarotti attraverso la frequentazione di Omero. Prima dell’ossianismo, è infatti Omero per entrambi il fertile terreno di coltura verso il giardino moderno.
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Francesca Orestano, "Melchiorre Cesarotti, tra Inghilterra e Italia: la traduzione infedele e l’invenzione del giardino", in: Fabio Finotti (a cura di) “Melchiorre Cesarotti e le trasformazioni del paesaggio europeo”, Trieste, EUT Edizioni Università di Trieste, 2010, pp. 91-99.
Languages
it
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