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SNARC-like effects for visual and auditory musical stimuli: the relation between space and different music parameters
Prpic, Valter
2014-04-14
Contributor(s)
Domijan, Dražen
Abstract
This thesis aimed to investigate the spatial association for different music parameters through four experimental studies, showing consistent SNARC-like effects for note height, note value/duration, music tempo and pitch height.
Visually presented notes on the stave showed relatively low/high notes to be associated to left/right response key-presses in musicians with formal education, while no signs of such an association were found in amateur musicians. A further experiment revealed that the direction of the association is constant among musicians and is not influenced by the disposition of notes on the keyboard of specific instruments (i.e., piano and flute).
Note value/duration showed to be spatially coded when duration magnitude was processed directly, while no such evidence was revealed in the order-irrelevant task. The direction of the association surprisingly revealed a reversed pattern from the expected one, namely large duration values were coupled with left key-presses, while the opposite was true for small duration values. This evidence seems to support the predominance of over-learned ordinal sequences as opposed to stimuli's magnitude, in the spatial association effects.
Auditory presented beat sequences showed to be spatially coded even in non musicians. Indeed, participants revealed a left/right key-press advantage for relatively slow/fast music tempo when tempo processing was mandatory, while no evidence of a spatial association appeared in the order-irrelevant task (i.e., timbre judgment). Evidence of a spatial association in non musicians suggests that experience with tempo is widespread among the population and its influence overcomes the music domain.
The spatial association for pitch height was assessed through an alternative response coding to close and far key-presses, instead of the classically used left-right key-presses. Results showed a relative advantage for close responses to middle-range pitches with piano timbre, suggesting a linear representation for piano tones. However, further investigations are needed to certainly discriminate predictions based on different theoretical accounts.
Overall, this thesis provides a complete review of the spatial association for musical stimuli, showing that various parameters of music share many features in common with numbers, ordinal sequences and other magnitudes. Furthermore, music showed to be an interesting domain for investigating more general properties that require interactions among time, space and quantity.
Questa tesi si pone l'obiettivo di studiare l'associazione spaziale per diversi parametri musicali attraverso quattro studi sperimentali, dimostrando consistenti evidenze di effetti simil-SNARC per l'altezza delle note, il valore/durata delle note, il tempo musicale e l'altezza tonale.
Le note, presentate visivamente sul pentagramma, hanno indicato un vantaggio nella risposta con il tasto sinistro/destro per le note gravi/acute in musicisti che hanno svolto studi formali, mentre non ci sono state evidenze di quest'associazione nei musicisti amatoriali. Un esperimento successivo ha rivelato che la direzione dell'associazione è costante tra i musicisti e non è, dunque, influenzata dalla disposizione delle note in strumenti specifici (nel nostro caso, pianoforte e flauto traverso).
Il valore/durata delle note ha dimostrato di essere codificato spazialmente quando veniva richiesto un processamento di tipo esplicito, mentre non ci sono evidenze in proposito nel compito indiretto. Sorprendentemente, la direzione dell'associazione ha mostrato un andamento inverso rispetto a quello atteso, ovvero valori di durata maggiore erano associati a risposte con il tasto sinistro, mentre l'opposto avveniva per valori di durata minore. Quindi, negli effetti di associazione spaziale, ciò sembra supportare la preponderanza della direzione di apprendimento nelle sequenze ordinali rispetto al valore intrinseco della magnitudo degli stimoli.
Anche le sequenze acustiche di battiti hanno dimostrato di essere codificate spazialmente, perfino in soggetti non musicisti. Infatti, i partecipanti hanno evidenziato un vantaggio nella risposta con il tasto sinistro/destro per tempi musicali lenti/veloci quando veniva loro chiesto di elaborare esplicitamente il tempo musicale, mentre non sono state trovate tracce di un'associazione spaziale nel compito indiretto (giudizio sul timbro). L'esistenza di un'associazione spaziale nei non musicisti suggerisce che l'esperienza con il tempo sia largamente diffusa nella popolazione e che la sua influenza prevarichi il puro dominio musicale.
L'associazione spaziale per i toni musicali è stata investigata con una codifica alternativa dei tasti di risposta, ovvero "vicino" e "lontano" rispetto alla classica codifica "sinistra/destra". I risultati mostrano un vantaggio per le risposte eseguite con il tasto "vicino" per i toni intermedi con timbro di pianoforte, indicando una possibile rappresentazione lineare, piuttosto che dicotomica, per i toni del pianoforte. Ciononostante, ulteriori indagini sono necessarie per discriminare con maggiore certezza le previsioni derivanti dalle diverse teorie esistenti in quest'ambito.
Concludendo, questa tesi fornisce una complessa panoramica sul fenomeno dell'associazione spaziale degli stimoli musicali, dimostrando come diversi parametri musicali presentino caratteristiche comuni con i numeri, le sequenza ordinali ed altre tipologie di magnitudo. Inoltre, il dominio della musica ha confermato di essere un proficuo campo di ricerca per investigare le proprietà generali degli stimoli che richiedono l'interazione tra tempo, spazio e quantità.
Insegnamento
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Università degli studi di Trieste
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