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La riforma delle funzioni disciplinari dell'Ordine dei Giornalisti un anno dopo: prime considerazioni
Ambrosi, Eugenio
2014
Abstract
La riforma degli Ordini professionali avviata dal Governo nel 2011 è intervenuta nell’ambito di un più ampio processo di liberalizzazioni finalizzate ad uniformare alcune delle norme che regolavano la vita degli Ordini. Anche l’Ordine dei Giornalisti è stato coinvolto in questo processo, nonostante alcune specificità peculiari del suo essere sorto dopo la nascita della Costituzione. Organizzato su un organo nazionale e su strutture territoriali, l’uno e le altre dotati di reciproca autonomia ed indipendenza nell’ambito di quanto previsto dalla legge istitutiva n. 69/1963, l’Ordine era stato investito dalla norma del doppio compito di vigilare sull’attività dei propri iscritti e di garantire l’esercizio delle funzioni disciplinari nei confronti dei medesimi. La riforma, avviata nel 2011 e giunta a compimento con l’adozione dell’ultimo Regolamento attuativo alla fine dello scorso marzo 2014, nel confermare la natura amministrativa delle funzioni disciplinari le ha sottratte ai Consigli regionali e nazionale, affidandole a nuovi organi: i Consigli di disciplina territoriali e nazionale, e separandole dalla funzione di vigilanza, lasciata invece in carico ai Consigli regionali e nazionale. La presentazione a questi ultimi, in occasione delle assemblee di fine marzo destinate all’approvazione dei documenti annuali contabili, è stata per la prima volta accompagnata da una Relazione annuale proposta dai presidenti dei Consigli di disciplina sull’attività svolta.
Series
Tigor: rivista di scienze della comunicazione e di argomentazione giuridica - A.V I
(2014) n.1
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Eugenio Ambrosi, "La riforma delle funzioni disciplinari dell'Ordine dei Giornalisti un anno dopo: prime considerazioni", in: "Tigor. Rivista di scienze della comunicazione e di argomentazione giuridica - A. VI (2014) n. 1", pp. 26-37
Languages
it
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