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Una pratica di memoria della Prima Guerra Mondiale e identità comune europea: immagini e riflessioni dei visitatori museali
Beccalli, Chiara
2015
Abstract
L’Europa, come oggetto di interesse sociologico, ha stimolato studi
e riflessioni attorno al concetto d’identità europea multipla,
dalle pluri-appartenenze tipica della società moderna, de-territorializzata,
fluida e globalizzata. La costruzione dell’identità europea
non può ridursi alla somma delle singole identità nazionali
e non può nemmeno limitarsi alle categorizzazioni tipiche del
nation-building, perché insufficienti nel dare conto del processo
di auto-comprensione e riconoscimento dei soggetti come appartenenti
ad una comunità. La memoria collettiva assicura, invece,
la continuità con il passato e permette ai singoli e ai gruppi di intrecciare
la propria memoria con quella degli altri, riconoscendo
significati comuni. La ricerca di una via debole della costruzione
dell’identità europea, con un approccio bottom-up, che a partire
dalle immagini, dai simboli e dai valori ritenuti significativi
per i visitatori di musei della Grande guerra, può diventare uno
strumento per pensare al Progetto Europa volto al riconoscimento
dell’alterità e in grado di suggerire percorsi identitari che grazie
alle pratiche di memoria possano proiettarsi verso il domani.
As an object of sociological interest, Europe has stimulated the study
and the analysis of the concept of European multiple identity.
Multi affiliations are a feature of the modern society, which is deterritorialized,
fluid and globalized. The shaping of the European
identity cannot be reduced to summing individual national identities
and cannot be limited to the typical categories of the nationbuilding
perspective, the latter would be inadequate to grasp the
process of self-consciousness and the recognition of a community.
The continuity with the past is assured by a collective memory,
which at the same time allows the individuals and the groups to
weave their memories together and to recognize some common
meanings. The images, the symbols and the meaningful values,
to which the visitors of the WWI museums are exposed, can help
to trace a weak way to the shaping of the European identity. This
bottom-up approach could become useful in the European Project,
assuming the recognition of otherness and of the identity paths
through the practices of memory as its goals in the future.
Series
Poliarchie/Polyarchies
1/2015
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Languages
it