01. La cittadinanza molteplice. Ipotesi e comparazioni

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Oggi, la cittadinanza europea è sottoposta a enormi tensioni frutto sia della crisi delle nazioni, sia dei processi di globalizzazione e della crisi sistemica in atto. Obiettivo di questo libro è quello di analizzare i mutamenti, le fluidità e le frammentazioni che caratterizzano la cittadinanza, sia dal punto di vista giuridico, sia dal punto di vista storico. Per questo motivo, da un lato è stata data particolare attenzione agli aspetti problematici riguardanti il ruolo attuale della cittadinanza europea, di cui si è recentemente festeggiato il ventesimo anniversario (trattato di Maastricht, 1993) attraverso la proclamazione dell’Anno europeo dei cittadini (2013), dall’altro lato sono stati messi in evidenza i processi storici di lunga durata che hanno portato prima al consolidamento e poi alla crisi di tale modello di cittadinanza. La frammentazione della nozione di cittadinanza, e la sua natura fluida, sono diventate così il punto di partenza della ricerca di un gruppo di giuristi e storici, volta ad analizzare i problemi derivanti dalla “mobilità” del concetto di cittadinanza nello spazio e nel tempo.

Nowadays, European citizenship is caught between different tensions stemming out of several forces such as the crisis of nations, globalization of economy and systemic crisis. This book aims at analyzing the transformations, the evolutions, and the manifold sides characterizing citizenship, both from a juridical approach and from an historical one. Within this framework, special consideration is given to issues concerning the current role of European citizenship - recently celebrated both in the light of the twentieth anniversary of its establishment (Maastricht Treaty - 1993), as well as the proclamation of the European Year of Citizens (2013). Attention is also given to the historical processes that led first to the consolidation and then to the crisis of this model of citizenship. Fragmentation and the fluid nature of the concept of citizenship have been the starting point of this research of a group of jurists and historians aiming at analyzing the issues arising from the “mobility” of the notion of citizenship over space and time.

Daniele Andreozzi (History Degree cum laude, University of Venice; Ph. D. European Social History, University of Venice) is Associate Professor of Economic History (University of Trieste) where he teaches Economic History and Economic History of Europe.

Sara Tonolo (Law Degree cum laude, University of Padua; Ph. D. International Law, University of Milan) has been Associate Professor of EU and International Law (University of Trieste) since 2011.

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    La cittadinanza molteplice. Ipotesi e comparazioni
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2016)
    Andreozzi, Daniele
    ;
    Tonolo, Sara
    Oggi, la cittadinanza europea è sottoposta a enormi tensioni frutto sia della crisi delle nazioni, sia dei processi di globalizzazione e della crisi sistemica in atto. Obiettivo di questo libro è quello di analizzare i mutamenti, le fluidità e le frammentazioni che caratterizzano la cittadinanza, sia dal punto di vista giuridico, sia dal punto di vista storico. Per questo motivo, da un lato è stata data particolare attenzione agli aspetti problematici riguardanti il ruolo attuale della cittadinanza europea, di cui si è recentemente festeggiato il ventesimo anniversario (trattato di Maastricht, 1993) attraverso la proclamazione dell’Anno europeo dei cittadini (2013), dall’altro lato sono stati messi in evidenza i processi storici di lunga durata che hanno portato prima al consolidamento e poi alla crisi di tale modello di cittadinanza. La frammentazione della nozione di cittadinanza, e la sua natura fluida, sono diventate così il punto di partenza della ricerca di un gruppo di giuristi e storici, volta ad analizzare i problemi derivanti dalla “mobilità” del concetto di cittadinanza nello spazio e nel tempo.
      864  7211
  • Publication
    Note biografiche
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2016-03-23)
      477  389
  • Publication
    «Abbiamo bisogno degli immigrati». Cittadinanze, discorsi utilitaristici e politiche migratorie dal basso medioevo ai giorni nostri
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2016-03-23)
    Zaugg, Roberto
    In anni recenti, l’idea che gli stati nazionali debbano scegliere attivamente le persone a cui concedere accesso legale al proprio territorio e mercato di lavoro ha indotto i governi di vari paesi europei ad adottare nuovi meccanismi selettivi basati su sistemi a punti. Ispirati a modelli nordamericani, questi dispositivi sono stati implementati, o sono attualmente in discussione, nel contesto di dibattiti di portata più generale; dibattiti che, a loro volta, sono permeati da argomenti utilitaristici e caratterizzati da una contrapposizione discorsiva tra migranti “utili”, portatori di livelli alti di capitale umano, e migranti poveri, percepiti come “peso” economico. Immagini dicotomiche di questo tipo hanno una lunga tradizione in Europa, com’è dimostrato da un ampio spettro di esempi storici, a partire dalle ordinanze bassomedievali contro i “vagabondi”, per arrivare alle politiche mercantiliste volte ad attrarre artigiani specializzati.Tuttavia, tali esempi mettono in luce che il presupposto centrale di questo approccio – l’idea che attraverso un sistema di privilegi legali sia possibile giungere ad una regolazione dei flussi migratori favorevole alla crescita economica – si è per lo più rivelato illusorio, nella misura in cui non tiene conto dell’agency autonoma dei soggetti migranti. Lungi dal rappresentare una soluzione, gli impianti giuridici che contemplano diritti differenziati – variabili a seconda del supposto “valore” che determinati individui incorporerebbero per la “nazione” – tendono a degradare i migranti al rango di “mezzi” e ad innescare una progressiva erosione del concetto di uguaglianza.
      890  1090
  • Publication
    Cittadinanza e diritti fondamentali degli individui: profili problematici e possibili soluzioni
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2016-03-23)
    Tonolo, Sara
    La rilevanza del criterio di collegamento della cittadinanza nella soluzione dei problemi dei conflitti di leggi non è esclusa dalla c.d. “comunitarizzazione” delle fonti di diritto internazionale privato. La cittadinanza è infatti applicata in molti sistemi nazionali di diritto internazionale privato. La connessione tra diritti individuali e beni comuni stimola nuove osservazioni in merito alla nuova concezione della personalità del diritto. In tale contesto assume particolare rilievo il ruolo della cittadinanza europea, di cui si è da poco celebrato il ventesimo anniversario dell’istituzione (Trattato di Maastricht,1993), tramite la proclamazione dell’Anno europeo dei cittadini da parte delle Istituzioni (2013): le prerogative discendenti dalla cittadinanza europea divengono una priorità rispetto a quelle derivanti dalla cittadinanza nazionale. In Europa, la cittadinanza di uno Stato membro è il presupposto per l’acquisizione della cittadinanza dell’Unione. La cittadinanza europea ha dunque carattere derivato, poiché il legame che unisce l’Unione ai suoi cittadini si stabilisce solo per il tramite dell’attività di intermediazione degli Stati membri e si manifesta come complemento della cittadinanza degli Stati che partecipano al processo di integrazione europea. L’articolo mira a ricostruire un’analisi dei principi teorici rilevanti in materia, al fine di risolvere i possibili contrasti tra il pluralismo dei valori,i conflitti di leggi e i diritti fondamentali degli individui.
      902  2201
  • Publication
    Cittadinanza e nazionalità: il caso della Bosnia Erzegovina
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2016-03-23)
    Quadrio, Caterina
    La Bosnia Erzegovina è uno degli Stati plurinazionali più atipici nel mondo attuale. È divisa in due entità che emersero alla fine del conflitto tra il 1992 e il 1995. E’ composta da tre differenti popolazioni: Bosniaci, Croati e Serbi. Dato che nessun gruppo nazionale è maggioritario a livello statale, si è stabilita una dominanza ristretta a livello territoriale. La Costituzione della Bosnia Erzegovina, prevista come quarto allegato agli accordi di pace di Dayton del 1995, stabilisce un generale divieto di discriminazione, senza fare riferimenti a diritti da riservarsi a particolari gruppi. Anche la forma di governo è atipica. Il fattore più rilevante concernente l’organizzazione dei poteri nella Costituzione è la tendenza a realizzare, nella struttura degli organi e nella loro attività, la parità dei diritti dei tre popoli costituenti: bosniacchi, croati e serbi. Questo articolo considera il principio di nazionalità e i diritti di cittadinanza, sia nel regime Jugoslavo, anteriore al conflitto, sia nel sistema istituzionale attuale. Esamina la Costituzione dello Stato Bosniaco e le Costituzioni delle due entità, occupandosi anche della sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo nel caso Finci Sejdic contro Bosnia Erzegovina del 2009, e delle sue possibili conseguenze. L’articolo analizza gli ultimi eventi accaduti sulla scena politica della Bosnia Erzegovina e descrive la situazione di stallo realizzatasi negli ultimi venti anni in tale ambito territoriale.
      1359  7750