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Il cigno antitragico. L'esperienza del teatro dall''Alcesti' euripideo al 'Fedone' platonico
Susanetti, Davide
2002
Abstract
Ci si concentra sulle complesse rappresentazioni di ‘thànatos’ che entrambi questi testi – l’‘Alcesti’, appunto, e il ‘Fedone’ - provvedono con diversa strategia ad articolare. Il testo tragico disegna una complessa enciclopedia della morte, drammatizzando o richiamando rituali, gesti, credenze ed immagini connesse con il trapasso e con la relazione tra mondo dei vivi ed inferi; tali elementi sono inseriti da Euripide in una traiettoria scenica che conduce al miracolo finale, alla resurrezione di ‘Alcesti’ che, strappata dagli inferi, viene restituita al marito Admeto. La scrittura platonica, a sua volta, focalizza e discute gli elementi connessi con il mondo della morte attraverso la rappresentazione della fine di Socrate. Mediante un allusivo confronto con l'esperienza teatrale, Platone mira a esorcizzare alcuni tratti della rappresentazione tragica di ‘thànatos’, spostando e rovesciando la dinamica delle emozioni e dei linguaggi tradizionali nel teatro attico del secolo precedente, e sostituendo al miracolo della resurrezione mitica la prospettiva teoretica dell'immortalità dell'anima. Nel delineare il percorso che ad essa conduce, la scrittura platonica drammatizza, al contempo, i rischi e le difficoltà della ricerca filosofica e della credibilità stessa della rappresentazione che se ne propone. E in essa, secondo l’A., la garanzia costituita dalla presenza scenica del corpo morto di Socrate costituisce un elemento ineludibile e problematico.
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Davide Susanetti, "Il cigno antitragico. L'esperienza del teatro dall''Alcesti' euripideo al 'Fedone' platonico", in: Linda M. Napolitano Valditara (a cura di), "Antichi e nuovi dialoghi di sapienti e di eroi", Trieste, EUT Edizioni Università di Trieste, 2002, pp. 53-76
Languages
it
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