La felicità è un'idea nuova in Europa: contributo al lessico della rivoluzione francese. Tomo I : [10] Collection home page

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Vetter-I.pdf.jpg2005La felicità è un'idea nuova in Europa. Contributo al lessico della rivoluzione francese. Tomo I
Altre ricerche lessicologiche Robespierre.pdf.jpg2005Altre ricerche lessicologiche sulle Oeuvres di RobespierreMarin, Marco
Indici delle concordanze Robespierre.pdf.jpg2005Indici delle concordanze delle Oeuvres di RobespierreMarin, Marco
Liste di frequenza Saint-Just.pdf.jpg2005Liste di frequenza delle "Oeuvres complètes" di Saint-JustMarin, Marco
Liste di frequenza Marat.pdf.jpg2005Liste di frequenza delle Oeuvres politiques di MaratMarin, Marco
Liste di frequenza Robespierre.pdf.jpg2005Liste di frequenza delle Oeuvres di RobespierreMarin, Marco
Marin, Introduzione metodologica.pdf.jpg2005Introduzione metodologicaMarin, Marco
Valera, Profili giuridici della felicità.pdf.jpg2005Profili giuridici della felicitàValera, Gabriella
cap 1.pdf.jpgSep-2005La nozione di felicità di RobespierreVetter, Cesare; Marin, Marco
introduzione.pdf.jpg2005IntroduzioneVetter, Cesare
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L’idea di felicità è terreno privilegiato – e finora non sufficientemente frequentato – per ricostruire i percorsi del pensiero e dell’iniziativa politica in età moderna e contemporanea. Anche per la nozione di felicità – così come per altre grandi questioni dell’Ottocento e del Novecento – la rivoluzione francese costituisce snodo essenziale. Significativa, al proposito, l’affermazione di Saint-Just del 3 marzo 1794: «Le bonheur est une idée neuve en Europe». Affermazione nota e sovente citata, ma che non ha trovato finora approfondimenti d’analisi adeguati. La formula bonheur commun – ampiamente usata nell’anno secondo – costituisce un momento di passaggio fondamentale dalla concezione liberale della felicità alle successive messe a punto in chiave democratica, socialista e comunista. Il volume propone un primo bilancio di ricerche lessicologiche e concettuali su un vasto corpus informatizzato, che comprende le opere di Marat, Robespierre, Saint-Just.

Cesare Vetter insegna Storia del Risorgimento e Storia della Francia presso l'Università di Trieste. Coautore di Nazionalismo e neofascismo nella lotta politica al confine orientale 1945-1975 (Trieste, 1977), ha pubblicato numerosi saggi e le seguenti monografie: Carlo Pisacane e il socialismo risorgimentale. Fonti culturali e orientamenti politico-ideali (Milano, 1984); Il dispotismo della libertà. Dittatura e rivoluzione dall'Illuminismo al 1848 (Milano, 1993); Dittatura e rivoluzione nel Risorgimento italiano (Trieste, 2003).

Gabriella Valera insegna Metodologia e Storia della Storiografia presso l’Università di Trieste. Autrice di numerosi studi di Storia della storiografia sette-ottocentesca (fra l’altro studi su Scuola storica di Gottinga, Niebuhr, Mommsen, Burckhardt, Max Weber, Kulturgeschichte), da alcuni anni sta affrontando il tema della “forma” nelle relazioni fra pubblico e privato con ricerche a cavallo fra diritto e storia (Jellinek), storia e scienze sociali (discussioni critica delle tesi di M. Walzer), storia diritto e politica (Pufendorf e tradizioni giusrazionalistiche). In questa prospettiva vanno citati fra l’altro Il repubblicanesimo di area kantiana e il linguaggio giuridico-costituzionale tedesco (Materiali per una storia della cultura giuridica, 2000); la cura del volume La forma della libertà. Categorie della razionalizzazione e storiografia (London, 2000); Il potere, la scienza, la legge. La politica moderna fra virtù e ragione (Filosofia Politica, 2005).

Marco Marin si è laureato in Storia con una tesi su Il concetto di felicità nel pensiero politico di Robespierre (Relatore: Cesare Vetter; correlatrice: Gabriella Valera. Università degli Studi di Trieste, a. a. 2004-2005). È esperto di tecniche informatiche e sta svolgendo ricerche su aspetti linguistici e concettuali della Rivoluzione francese.