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La produzione e il consumo di alimenti nella provincia della Venetia et Histria al tempo dei Goti orientali
Bratož, Rajko
2016
Abstract
La produzione di sufficienti quantità di cibo costituiva per lo stato dei Goti Orientali, nel cui contesto non vi erano regioni in grado di fornire eccedenze di prodotti agricoli, uno dei compiti più ardui. Le difficoltà di approvvigionamento comparvero già al tempo della migrazione dei Goti dai Balcani orientali all'Italia, successivamente si manifestarono a seguito delle cattive annate agricole e della conseguente necessità di provvedere al vettovagliamento dell'esercito e all'alimentazione della popolazione delle province. La silloge Variae di Cassiodoro fa luce su più casi. Negli anni 510-511 la provincia della Venetia et Histria fu in grado di provvedere con le sue eccedenze al fabbisogno alimentare sia di altre parti dell'Italia, sia dell'esercito goto in Gallia. Nel 523 - assieme alla Liguria - fu messa alla prova dal transito dell'esercito alleato dei Gepidi dalla Pannonia orientale alla Gallia. Nel secondo anno della guerra contro Bisanzio (536) il problema dell'alimentazione venne aggravato, oltre che dalle devastazioni militari, dalla perturbazione climatica, che distrusse il raccolto e provocò nell'Italia centrale e settentrionale un grave carestia. Le cronologicamente ultime lettere (537-538) danno un'idea della situazione delle province dell'Histria e della Venetia allora divise. La presentazione di Cassiodoro è tendenziosa: l'autore, magnificando l'Istria, si auspicava che i residenti locali accettassero senza resistenze gli aggravi imposti nella consegna di cibo; similmente, idealizzando il loro ordinamento sociale, la loro disciplina, il loro essere parchi e laboriosi, tentò di predisporre gli abitanti della costa della Venetia a provvedere con ogni cura all'impegnativo trasporto delle derrate dall'Istria alla capitale.
Production of sufficient amounts of food represented for the Ostrogothic state, which did not include lands with considerable surpluses in agricultural production, one of the most challenging tasks. Difficulties in food supply were noticeable already during the Gothic migration from the eastern Balkans to Italy and manifested themselves later on in the provision of the army and provinces as poor harvests set in. Cassiodorus' collection Variae highlights severa! such cases. In the years 510-511 the province Venetia et Histria supplied with surpluses of food other parts of ltaly and the Gothic army in Gallia. In 523 the province was - concurrently with Liguria - putto a test when the allied Gepid army passed from Pannonia to Gallia. In the second year of the war against Byzantium (536), the question of nourishment was aggregated by military devastations but also by the atmospheric disturbance that nullified the harvest, causing severe famine in centrai and northern Italy. Chronologically last letters (537-538) provide insight into the circumstances of the then divided provinces of Histria and Venetia. Cassiodorus' presentation is partial: the author's praise of Istria was aimed at its inhabitants who were to come to terms with the increased burden of delivery of food; similarly, by praising their socia! arder, discipline, modesty and diligence, he wanted to induce inhabitants of coastal Venetia to perform conscientiously the demanding transport of food from Istria to the capitai.
Journal
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Rajko Bratož, “La produzione e il consumo di alimenti nella provincia della Venetia et Histria al tempo dei Goti orientali” in: “Antichità Altoadriatiche LXXXIV (2016). L'alimentazione nell'antichità”, EUT Edizioni Università di Trieste, Trieste, 2016, pp. 131-158
Languages
it