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The effects of civil war in Syria and Turkey’s position regarding human security
Ӧzerdem, Füsum
2018
Abstract
Now in its fifth year, the civil war in Syria has created one of the world’s
largest humanitarian and security crises. The crisis in itself contains the historical background
to the situation of Syrian refugees. While the issue is subject to another discussion,
it is important to refer to the Muslim refugee problem for a better understanding of today’s
situation. Approaches to the Muslim refugee crisis differ considerably throughout the world.
Probably the most striking point is that while the West has sheltered Muslims, providing
them with homes and jobs, the neighbouring countries sharing the same religion have ignored
the Muslim population and done nothing. This is an important criticism directed at fellow
Arabs who have always blamed the West for the refugee crisis and will be addressed in
the article in detail. The number of Syrians seeking refuge in Turkey is currently close to
2 million. Turkey, implementing an “open door” policy to every Syrian crossing the border
and issuing “temporary protection” status, has spent 5 billion dollars on the refugee crisis
up to November 2014. For the Syrians in Turkey, the possibility of returning to their own
country has been gradually decreasing due to the escalation of the civil war. The situation
revealing the severity of the situation of Syrian asylum seekers points out that the issue
has evolved into a complex problem that requires a multi-dimensional analysis in all its
humanitarian, legal, political, social and financial aspects. This article is written mainly
based on online research and a deep assessment of reports prepared by GOs, NGOs, the
UN and other international agencies and various news pieces and articles. The policy of the
Turkish Government has also been closely analysed by including the discourse of President
of the Republic of Turkey, Recep Tayyip Erdoğan, in relation to the civil war that has
evolved into a global refugee and human security crisis demanding urgent and coordinated
humanitarian actions, apart from the military and political response.This article tries to
explain Syrian asylum seekers’ position in Turkey and Turkey’s position from the perspective
of human security and the rest of the world’s perception.
Nel suo quinto anno, la guerra civile in Siria ha creato una delle crisi umanitarie
e di sicurezza più grande nel mondo. La crisi in sé contiene uno storico background
alla situazione dei rifugiati siriani. Mentre la questione è soggetta a un’altra discussione, è
importante riferirsi al problema del rifugiato musulmano per meglio capire la situazione attuale.
Gli approcci alla crisi del rifugiato musulmano differiscono considerevolmente per tutto
il mondo. Probabilmente il punto che colpisce di più è che, mentre l’Occidente ha protetto
i musulmani fornendo ad essi casa e lavoro, i paesi vicini che condividono la stessa religione
hanno ignorato la popolazione musulmana e non hanno fatto niente. Questa è un’importante
critica diretta ai compagni arabi che hanno sempre incolpato l’Occidente della crisi dei rifugiati,
e ciò è approfondito in dettaglio nell’articolo. Il numero dei siriani che hanno cercato
rifugio in Turchia è attualmente vicino ai 2 milioni. La Turchia, mettendo in pratica la
politica della “porta aperta” a ogni siriano che attraversa il confine e al quale attribuisce lo
status di “temporanea protezione”, ha speso 5 miliardi di dollari per la crisi dei rifugiati
fino al novembre 2014. Per i siriani in Turchia, la possibilità di ritornare nel proprio paese
è stata progressivamente in diminuzione a causa dell’intensificazione della guerra civile. La
situazione che rivela la gravità della situazione dei siriani che ricercano asilo indica che la
questione è evoluta in un problema complesso che richiede un’analisi multidimensionale in
tutti i suoi aspetti umanitari, legali, politici, sociali e finanziari. Questo articolo è scritto
principalmente basandosi su una ricerca online e un’approfondita valutazione dei reports
preparati dalle organizzazioni governative (GOs), dalle organizzazioni non governative
(NGOs), dalle agenzie dell’ONU e di altre agenzie internazionali e varie notizie e articoli.
La politica del governo turco è stata analizzata includendovi il discorso del presidente
della Repubblica di Turchia, Recep Tayyip Erdoğan, relativamente alla guerra civile che è
sviluppata in una crisi globale del rifugiato e della sicurezza, richiedente azioni umanitarie
urgenti e coordinate, oltreché risposte militari e politiche. L’articolo spiega la posizione dei
siriani che cercano asilo in Turchia e la posizione della Turchia dalla prospettive della
sicurezza umana e della percezione del mondo.
Series
Futuribili.Rivista di studi sul futuro e di previsione socialeFuturibili.Rivista di studi sul futuro e di previsione sociale
Vol. XXII, n. 2
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Füsum Ӧzerdem, “The effects of civil war in Syria and Turkey’s position regarding human security”, in: “Futuribili.Rivista di studi sul futuro e di previsione sociale”, Vol. XXII, n. 2, 2017, pp. 91-106
Languages
it
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