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Mosca celeste, Mosca terrena: passeggiate dentro e fuori Il Maestro e Margherita
DE MICHIEL, MARGHERITA
2018-12-11
Abstract
“Seguimi lettore, chi ti ha detto che non esiste al mondo
amore autentico, fedele ed eterno?
Taglino la lingua malefica a quell’impostore!
Segui me mio lettore, e me soltanto:
e io ti mostrerò un simile amore”
Il pretesto? Una rappresentazione teatrale. Il testo? Uno dei vangeli apocrifi dell’umanità. Il romanzo che M.A. Bulgakov voleva suo testamento poetico. Estetico perché etico.
Tra la Gerusalemme eterna e una Mosca diabolica, vicende d’amore, giustizia, morale: ricerca della verità. Caleidoscopi di senso e di sensi. Racconti di vita, di arte, di storia – e di viltà. Di resurrezioni fallite. E sopra tutto: la forza della scrittura. La sfida suprema di una sua traduzione. Di ogni suo tradimento, cioè.
Infilandoci tra i paradossi di (più o meno sacre) ri-scritture, ci serviremo di perni esegetici per una lettura di questo Libro quanto più possibile “responsabile”: capace cioè (à la Bachtin) di un ascolto che apra ogni parola al suo utilizzo, concreto, nel Tempo Grande della cultura.
Parole libere ma consapevoli, filologiche ma narrative, che ci condurranno altresì: nel teatro di allora, sovietico e insuperato; nella Mosca di oggi, imprevedibile come il passato della Russia di cui è capitale; nella Russia di un futuribile, già attuale, prepotentemente moderno e inatteso presente. Attraverso l’arte, che ci informa e ci forma: nel suo serissimo – divertimento.
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