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Ritratto del Rettore Giampaolo de Ferra

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Giurista triestino, Giampaolo de Ferra viene eletto Rettore nel 1972 e, riconfermato per due trienni consecutivi, rimane in carica fino al 1981. Il periodo del suo mandato coincide con il radicalizzarsi di due fronti di lotta: da un lato, seppure con un discreto ritardo rispetto al resto della Penisola, la contestazione studentesca apertasi durante il rettorato di Agostino Origone conosce il momento di massima tensione; dall’altro proseguono le rivendicazioni di Udine per l’avvio e l’istituzionalizzazione di una sede universitaria autonoma. Perseguendo la via del dialogo con la concessione del diritto a partecipare ad alcuni organi accademici, la rivoluzione interna viene placata senza ricorrere a soluzioni di forza mentre non si risolve a completo favore dell’ateneo la querelle con il capoluogo friulano. La nascita dell’Università autonoma di Udine, che nel 1977 Trieste aveva cercato di arginare proponendo un disegno di legge volto alla nascita di un campus su base regionale, se può essere vista come una deprivazione del potere attrattivo dell’ateneo giuliano accelera nel contempo l’iter per la trasformazione in facoltà della Scuola per traduttori e interpreti, istituita come scuola speciale nel 1962. Realizzato diversi anni dopo la conclusione del suo mandato (che ha visto, fra l’altro, la concessione della laurea honoris causa allo scienziato Abdus Salam) il Ritratto del Rettore Prof. Giampaolo de Ferra è certo il più singolare fra i ritratti dei rettori triestini. Aliena da ogni segno di ufficialità, assolutamente priva di particolari che possano suggerire il ruolo del personaggio, l’opera colpisce per la profonda articolazione della superficie pittorica, frutto di una scioltezza esecutiva insolita per questo tipo di rappresentazioni. Stagliata su un fondo neutro variamente illuminato, la figura del Rettore è plasticamente definita dal rincorrersi di macchie luminose che allontanano il rischio di una composizione algida: un pericolo, questo, evitato anche dalla posa di de Ferra, concepita in modo da accentuarne l’aspetto umano evidente anche nel realismo del volto, solcato da rughe profonde che parlano delle difficoltà incontrate dal Rettore durante il suo mandato. La precisa definizione dei tratti fisionomici, capace di evocare la bonarietà caratteriale del protagonista, contrasta con l’indeterminatezza in cui è lasciato il busto, acceso dalla centrale luminosità della camicia candida che risalta a contatto con le dominanti tonalità brunacee. Evitando ogni tipo di retorica, Chersicola concepisce il Ritratto del Rettore Prof. Giampaolo de Ferra come un banco di prova della propria vena surrealista. Il citato accostamento di due diversi modi di intendere la pittura crea infatti un effetto spiazzante nell’osservatore, affascinato dallo stile sciolto e non ufficiale adottato per un’opera destinata a immortalare un personaggio di spicco del panorama culturale cittadino. Formatosi con Nino Perizi alla Scuola Libera di Figura del Museo Revoltella, Franco Chersicola è attivo in ambito pittorico fin da giovanissimo con numerose frequentazioni ed esposizioni in ambito italiano e straniero. Le indubbie doti di disegnatore, impegnato a cogliere plasticamente le forme del corpo umano nei nudi e nei soggetti allegorici, si sono progressivamente stemperate a favore dell’adozione di un naturalismo astratto, vibrante di colori e contrapposizioni. Padrone delle tecniche pittoriche e incisorie (che insegna da anni nel proprio laboratorio) è capace di un gesto pittorico ampio e originale in cui interpreta i volumi e le trasparenze rinascimentali con sensibilità contemporanea, riuscendo a cimentarsi con disinvolta naturalezza nella grande dimensione.
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