Publication:
Ninfee

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2012
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L’opera è stata acquisita in occasione della mostra personale allestita dall’artista presso la Sala degli Atti della Facoltà di Economia tra l’ottobre del 2012 e il marzo successivo. Ninfee #4 è il frammento di una composizione più ampia, a sua volta inserita in un progetto di decorazione ambientale nato nel 2009 all’interno del Parco di San Giovanni di Trieste. Nella loro apparente semplicità le Ninfee nascono proprio come proposta di interazione con la città, non una fuga romantica ma affermazione di un desiderio diffuso di produrre un’alternativa al degrado sempre più palpabile dell’ambiente urbano. Le Ninfee non vanno così lette come opere uniche e isolate ma come entità plurali, divisibili e modificabili, simili e allo stesso tempo diversissime. Il lavoro dell’autrice mira infatti a porre l’arte al centro del dibattito culturale triestino, evidenziando i diversi benefici che una maggiore possibilità espressiva può portare non solo in termini urbanistici, sociali e di produzione culturale. L’ipotesi di partenza, come suggerisce il titolo stesso, era quella di rendere omaggio al genio di Claude Monet, in particolare ai lavori che troveranno spazio nelle due grandi sale allestite nei locali dell’Orangerie del parco parigino delle Tuileries. Si trattava di un invito alla meditazione e alla contemplazione, frutto di uno studiato e lucidissimo rapporto con la natura. Una studiata sintonia è anche alla base della ricerca di Paola Pisani, abituata a procedere per accumulo, stratificando sensazioni che si trasformano in ambienti, ora ricreati, come nelle sue installazioni, ora ‘suggeriti’, come nei video. Il suo personalissimo pointillisme è frutto di un equilibrio dell’animo cercato passaggio dopo passaggio, usando una tecnica a caduta che le permette di distanziarsi dal supporto e di pensarlo in termini ‘allargati’, anche di durata. Per la loro modularità le entità pittoriche che ne risultano sono pensate non solo in rapporto con la natura ma con una funzione sociale, come vere e proprie architetture di luce per illuminare la città. Queste cascate di colore sembrano potersi posare su tutte le superfici restituendole a una rinnovata dignità, naturale o artificiale che sia. Scrive l’autrice: «Ninfee rappresenta tutto l’inaspettato che può essere colto e rappresentato nell’attimo del respiro, l’estasi, la bellezza pura, la luce e il colore, l’anima intermittente, l’emozione effimera affermata nell’armonia delle dissonanze e nella morbidezza delle sfumature».
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