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Particolare del Colosseo

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Con una lettera del 15 ottobre 1954 conservata presso l’Archivio dell’Ateneo il rettore Rodolfo Ambrosino, assegna Particolare del Colosseo di Aldo Raimondi all’arredamento della Sala Atti Accademici della Facoltà di Giurisprudenza. L’acquarello, datato 1950, è opera di uno dei più grandi virtuosi del genere del Novecento. L’impianto prospettico dell’anfiteatro è accortamente enfatizzato per dare risalto alla struttura architettonica, mostrata in tutta la sua monumentalità e robustezza. Raimondi unisce un’abilità da scenografo ad una sapienza costruttiva, retaggio della sua formazione da architetto. L’invenzione fantasiosa e pittoresca si fonde con la veduta del vero. La tavolozza è quanto mai piacevole, la pennellata è sciolta e palpitante. L’artista, educato alla scuola romana dell’acquarello e influenzato, in particolar modo, da Onorato Carlandi, si arricchì successivamente dal contatto con la scuola lombarda, da Paolo Sala alle ricerche espressive sul genere degli Scapigliati. Raimondi raggiunse nell’acquarello una tale padronanza tecnica che il ministro Giuseppe Bottai, senza concorso, gli affida la cattedra specifica all’Accademia di Belle Arti Brera.Gli acquerelli di Raimondi godono di una buona fortuna artistica a Trieste, città in cui ha soggiornato e operato a più riprese. In città sono presenti altre sue opere come la veduta della Cassa di Risparmio di Trieste del 1939 (cfr. M. Gardonio, La Collezione d’Arte della Fondazione CRTrieste, Trieste, Fondazione CRTrieste, 2012, p. 310) e quella conservata presso la Riunione Adriatica di Sicurtà (F. Costantinides, Riunione Adriatica di Sicurtà: la Quadreria, Trieste, RAS, 2000).
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