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Il genere tra stereotipi e impliciti
Sbisà, Marina
2019
Abstract
È frequente oggi trovarsi in dubbio riguardo a vari usi linguistici che coinvolgono il genere. Questo contributo si pone di problema di come affrontare queste incertezze. Premesso che il cambiamento sociale è prioritario rispetto a quello linguistico ma che il cambiamento linguistico può consolidare nuove tendenze presenti nella società, si sottolinea che la maggiore innovazione per quanto riguarda il genere nel nostro parlare è che le donne riescano a prendere la parola con competenza pienamente riconosciuta su una vasta gamma di atti linguistici, e a farlo in quanto donne. A questo fine è indispensabile che al genere di chi parla venga data visibilità, senza però che questa visibilità si identifichi con l’acquiescenza a stereotipi. La ricerca di questo difficile equilibrio può avvalersi di un atteggiamento critico nei confronti della dimensione implicita della comunicazione linguistica, sia per quanto riguarda la difesa dagli stereotipi, sia per quanto riguarda le implicazioni che i vari modi di rendere visibile nel linguaggio il genere di una parlante possono avere. Si discute infine in questa prospettiva il caso della declinazione al femminile di nomi di cariche, professioni o funzioni, suggerendo, in particolare per le cariche, che la declinazione al femminile (a differenza della giustapposizione di un titolo maschile a un nome proprio femminile) sottolinea la dimensione della solidarietà con le altre donne anziché il successo individuale.
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Marina Sbisà, “Il genere tra stereotipi e impliciti” in: “Non esiste solo il maschile. Teorie e pratiche per un linguaggio non discriminatorio da un punto di vista di genere”, EUT Edizioni Università di Trieste, Trieste, 2019, pp. 17-26
Languages
it
Rights
http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/
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