Futuribili. Rivista di studi sul futuro e di previsione sociale. 2018, n. 1/2, Vol. XXIII

CONTENTS / SOMMARIO

Gasparini Alberto

Editoriale. Organizzazioni internazionali e pace, previsioni nel passato e nel presente a confronto, patrimonio culturale immateriale, confini e muri

Voronkov Lev

International intergovernmental and non-governmental organizations in international relations

Gasparini Alberto

Il contributo delle organizzazioni internazionali alla pace

Nebbia Giorgio

Il futuro del pianeta

Gorbaciov Mikhail S., Zirinovskij Vladimir V., Satarov Georgij A., Filatov Sergej A.

Il futuro della Federazione Russa, visto dal 1996. Tavola rotonda. Alle domande di FUTURIBILI rispondono Mikhail S. Gorbaciov, Sergej A. Filatov, Georgij A. Satarov, Vladimir V. Zirinovskij

Ageev Alexander

Mediterranean and scenarios of international relations

Sharry David

Shelter in place? One alternative to economic migration

Porcelli Giorgio

Dalla cultura popolare alla cultura immateriale e ritorno: breve storia di un frastagliato cammino

Delli Zotti Giovanni

Quanto sono materiali i beni culturali immateriali? Definizioni, criteri di classificazione e di inclusione

Zago Moreno

Il ruolo delle comunità locali e dei turisti nella valorizzazione dei saperi tradizionali: l’esperienza degli ecomusei del gusto

Blasutig Gabriele, Urpis Ornella

La scuola del merletto di Gorizia fra tradizione dei saperi femminili e nuove professionalità. Un percorso per il riconoscimento del merletto quale bene immateriale dell’Unesco

Vassiliou Giorgos

The Nicosia wall: political prospects for a solution

Cipriani Roberto

Boundaries, borders, and conflicts

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  • Publication
    Futuribili. Rivista di studi sul futuro e di previsione sociale. Vol. XXIII, n. 1/2, 2018
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2018)
    This year marks the 50th anniversary of the appearance of Futuribili in Italy, and for about 40 years it has analysed Italy, the world and prediction methods in the hundred or more editions published from 1967 to 1974 and from 1994 to the present day. There is always “a need for prediction”, but in truth there are historical moments when this need is great and others in which prediction is all but superfluous because future events are implicit in the current orientation. This unevenness in the need for prediction is reflected in the history of Futuribili, coinciding with the forms it has taken over time. If this is the heart of the current need for prediction, for Futuribili it is more essential than ever to rethink its framework and structure, to broaden its target to a large number of groups, to reach a target readership that is sensitive to effective solutions to the problems posed.
      188  1916
  • Publication
    Boundaries, borders, and conflicts
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2018)
    Cipriani, Roberto
    The utopia of a world without borders seems to comply perfectly with Simmel’s idea of sociability (Geselligkeit), that is, a tendency to come together in a permanent state of confrontation (leading, potentially, to agreement as well as to conflict) within a family or national, cultural or economic community, founded upon a relationship characterized by social interaction built on shared, universal bases. On the contrary, beginning with places of work and leisure, we witness the creation of boundaries and borders. Sociability is at work but it does not always put an end to difference, exclusion, formal and informal separation and dissociation; it restores unity and sharing, though, at parties, celebrations, public rites, involving the majority of the members of a group, an association, a city, a nation. There are dialogues, conversations, and discussions that demonstrate and emphasize the character of sociability symbolically expressed by meetings, speeches and reconciliation beyond borders of all kinds.
      193  98
  • Publication
    The Nicosia wall: political prospects for a solution
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2018)
    Vassiliou, Giorgos
    Former president of the Republic of (Greek) Cyprus, the author analyses the Nicosia Wall as an emblem of the division of the city and the state of Cyprus. He recounts the island’s history from 1946 to 1960, from the struggle for union with Greece to independence from Britain and the presidency of Archbishop Makarios III, and then 1960-1974 – from the short-lived bi-communal state to the Turkish invasion and the appearance of the Nicosia Wall. The bi-communal state was based on a Greek Cypriot president and a Turkish Cypriot vice-president with the power of a veto. That was an eventful period: a coup d’état in Greece (1967), a coup d’état in Turkey (1971), a coup against Makarios to proclaim Enosis (union) with Greece, and diplomatic efforts to keep the state of Cyprus together. The failure of those efforts resulted in the Turkish invasion of the north of the island and the de facto creation of the Turkish Republic of North Cyprus. In 2003 a relaxation of controls on the Wall gave people a chance to move from one part of the island to the other, but for the last 16 years nothing else has changed. The author goes on to detail diplomatic and political intiatives, including those taken under his own presidency and the UN’s Ghali Set of Ideas to achieve unification by means of a referendum. In 2004 Cyprus’ accession to the European Union formally included the whole island but in practice only the Greek part, and entry in the Euro zone in 2008 also brought no unification. In 2015 the author expressed his hope that unification could be achieved, and has voiced the same sentiment in 2019. Although this hope seems increasingly forlorn, the author continues to nurture it, since “without hope there is no future” and “to be able to overcome the difficulties and survive we need to have hope. We need to be optimistic that the future will be better than the past”.
      339  227
  • Publication
    La scuola del merletto di Gorizia fra tradizione dei saperi femminili e nuove professionalità. Un percorso per il riconoscimento del merletto quale bene immateriale dell’Unesco
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2018)
    Blasutig, Gabriele
    ;
    Urpis, Ornella
    La lavorazione del merletto ha una presenza antica nelle comunità umane. Sono le donne, di ogni epoca o ceto sociale che, essendo tenute alla cura della casa e delle persone, esercitano da sempre questo mestiere. L’arte delle merlettaie in Italia, secondo la documentazione di cui si dispone, la si fa risalire al XV secolo, nella zona delle Fiandre, e successivamente si è diffusa in tutta Europa. A Gorizia nel 1672 nasce la prima scuola nel Monastero delle Orsoline che diventa il centro delle professioni femminili. Nel corso del tempo la scuola si trasforma da ente religioso a istituto succursale della scuola del merletto di Vienna, a scuola statale e infine regionale. Attualmente è l’unica scuola italiana con un riconoscimento regionale. Per offrire uno sbocco commerciale alle opere delle allieve e per iniziare una nuova fase di espansione e di commercializzazione dei prodotti realizzati è stata istituita la Fondazione Scuola Merletti di Gorizia. In futuro la trasformazione in una vera realtà produttiva implicherà un percorso basato su precise scelte strategiche e operative che riguardano principalmente l’assunzione di un chiaro indirizzo imprenditoriale da parte degli allievi e dei docenti (per l’avvio di start up o di cooperative sociali), una pianificazione economico-finanziaria e lo sviluppo di una rete territoriale di diverse organizzazioni e istituzioni per il sostegno al progetto.
      577  796
  • Publication
    Il ruolo delle comunità locali e dei turisti nella valorizzazione dei saperi tradizionali: l’esperienza degli ecomusei del gusto
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2018)
    Zago, Moreno
    Il contributo analizza il ruolo degli ecomusei nella salvaguardia, valorizzazione e promozione dell’identità e del patrimonio locale, anche a fini turistici. In particolare, l’ecomuseo costituisce uno strumento per sviluppare processi partecipati dove le popolazioni locali creano mappe di comunità, rappresentazioni della cultura locale e del paesaggio così come li recepiscono e li vivono in chiave dinamica. Dai risultati di una survey sui territori degli ecomusei che hanno aderito al progetto “Eco Slow Road”, finalizzato a collegare le realtà ecomuseali italiane caratterizzate da un patrimonio agroalimentare significativo, emerge che l’ecomuseo è un progetto partecipativo di valorizzazione del territorio e di riletturadel sistema locale. Il turismo collegato fa riferimento ad un’esperienza lontana dai circuiti di massa, alla ricerca di un territorio e di un prodotto portatori di un messaggio autentico e specifico del luogo.
      339  1703