Buonarroti 22. Scene da un’infanzia triestina

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Trentadue racconti brevi intorno agli anni d’infanzia trascorsi nella casa di Via Buonarroti 22: rapidi e intensi quadri che restituiscono bagliori di memoria tra gli anni finali della Seconda Guerra e le esperienze nel periodo della scuola elementare fino al 1953, alle soglie del ritorno di Trieste all’Italia. Tutto un riaffiorare di ricordi, sensazioni, immagini, fantasie, giochi, catturati dalla scrittura in forme nitide e capaci di restituire un processo interiore di riappropriazione della città, con le sue persone, i suoi luoghi nascosti, la sua storia, il suo vivere quotidiano. Racconti che si snodano attraverso strade cittadine, a contatto con i parenti, le famiglie e i personaggi del vicinato, i muloni di strada, la villa diroccata degli Engelmann, le trasmissioni della radio, la bora, gli americani della villa di fronte, la via Battisti con l’ufficio del nonno e le osterie di Via Ginnastica, i viaggi in batèla alla casa di Strugnano in Zona B. E, insieme, i sofferti ricordi delle due guerre consegnati alle parole e ai detti dei familiari anziani che spaurivano e affascinavano i bambini e davano alimento alla cosciente memoria di quella generazione.


Claudio Zanier (Trieste, 1942) è stato docente di Storia dell’Asia all’Università di Pisa dal 1975 al 2012. Ha condotto ricerche di storia economica del Giappone e dell’India moderni e ha studiato a fondo le problematiche della sericoltura storica tra Italia e Cina, con particolare riferimento alle iniziative commerciali italiane in Cina nel corso dell’800. I suoi studi si sono svolti tra la School of Oriental and African Studies e l’India Office di Londra, la Biblioteca municipale di Lyon, l’Archivio Storico di Yokohama e il Gokhale Institute di Pune (India). Ha collaborato con l’Università Hitotsubashi di Tokyo e con l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e al momento attuale presta opera di collaborazione e consulenza per il China National Silk Museum di Hangzhou e per il Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità dell’Università di Padova. È stato responsabile per l’Italia degli Itinerari Culturali della Seta del Consiglio d’Europa. Ha svolto opera di collaborazione radiofonica alla Radio Svizzera Italiana. È autore di numerose pubblicazioni, tra cui Accumulazione e sviluppo economico in Giappone (Torino, Einaudi, 1975); Where the Roads met: East and West in the Silk Production Processes, 17th to 19th Century (Kyoto, 1994), La seta in Italia dal Medioevo al Seicento (con L. Molà e R. Müller, Venezia, Marsilio, 2000); Il Diario di Pompeo Mazzocchi (Brescia, 2003); Semai. Setaioli italiani in Giappone, 1861-1880: interpretare e comunicare senza tradurre (Padova, 2009). Ha in corso di pubblicazione Miti e culti della seta: dalla Cina all’Europa. È autore di decine di saggi e articoli su riviste italiane ed estere, incluse alcune voci per il Dizionario Biografico degli Italiani.

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    Buonarroti 22. Scene da un’infanzia triestina
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2018)
    Zanier, Claudio
    Trentadue racconti brevi intorno agli anni d’infanzia trascorsi nella casa di Via Buonarroti 22: rapidi e intensi quadri che restituiscono bagliori di memoria tra gli anni finali della Seconda Guerra e le esperienze nel periodo della scuola elementare fino al 1953, alle soglie del ritorno di Trieste all’Italia. Tutto un riaffiorare di ricordi, sensazioni, immagini, fantasie, giochi, catturati dalla scrittura in forme nitide e capaci di restituire un processo interiore di riappropriazione della città, con le sue persone, i suoi luoghi nascosti, la sua storia, il suo vivere quotidiano. Racconti che si snodano attraverso strade cittadine, a contatto con i parenti, le famiglie e i personaggi del vicinato, i muloni di strada, la villa diroccata degli Engelmann, le trasmissioni della radio, la bora, gli americani della villa di fronte, la via Battisti con l’ufficio del nonno e le osterie di Via Ginnastica, i viaggi in batèla alla casa di Strugnano in Zona B. E, insieme, i sofferti ricordi delle due guerre consegnati alle parole e ai detti dei familiari anziani che spaurivano e affascinavano i bambini e davano alimento alla cosciente memoria di quella generazione.
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