Options
Theopompus maledicentissimus. Il superamento teopompeo dello schema epidittico e l’equivoco di Polibio
Parmeggiani, Giovanni
2020
Loading...
e-ISSN
2464-8760
Abstract
In questo articolo si analizza la critica di Polibio al giudizio di Teopompo su Filippo II e sui suoi hetairoi in VIII 9,1-11,2 (Theopomp. FGrHist 115 T 19, FF 27, 225a), una pagina-chiave nella tradizione che fa della ‘malevolenza’ la caratteristica distintiva della storiografia teopompea. La critica polibiana risulta essere stata stimolata dall’immagine affermata di Teopompo quale storico imparziale e intellettuale autonomo – una doxa con cui Polibio polemizza. Il punto di vista del testimone, tra l’altro, risulta profondamente segnato da una preconcetta, schematica distinzione tra ‘lode’ e ‘biasimo’, che gli impedisce di intendere l’originaria prassi di Teopompo. Lo storico di Chio, polemizzando in modo sottile con la doxa contemporanea di Filippo e dei suoi hetairoi, volendo fornire una rappresentazione completa e attendibile della loro personalità, delle loro azioni e dei rispettivi moventi, de facto spezzava lo schema encomiastico/epidittico secondo cui la grandezza di un’impresa è la naturale conseguenza e, al tempo stesso, la prova evidente della grandezza etica del suo artefice.
This paper analyzes Polybius’ criticism of Theopompus’ judgment on Philip II and his Companions in VIII 9,1-11,2 (Theopomp. FGrHist <115 T 19, FF 27, 225a), a key-text in the tradition which makes ‘malevolence’ the distinctive feature of Theopompan historiography. Polybius’ criticism appears to have been propelled by his predecessor’s solid reputation as an unbiased historian, against which he polemicizes. Also his view is deeply affected by a preconceived and schematic distinction between ‘praise’ and ‘blame’, which prevents him from understanding Theopompus’ original practice. By subtly polemicizing against the contemporary doxa on both Philip and his Companions with the aim to provide a comprehensive and trustworthy representation of their personalities, deeds and respective motives, the historian from Chios de facto broke the encomiastic/epideictic norm according to which the greatness of a deed is the natural consequence and, at the same time, the obvious evidence of the ethical greatness of the man who did it.
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Giovanni Parmeggiani, "Theopompus maledicentissimus. Il superamento teopompeo dello schema epidittico e l’equivoco di Polibio", in "Incontri di Filologia Classica XVIII (2018-2019)", Trieste, EUT Edizioni Università di Trieste, 2020, pp. 173-193
Languages
it
Rights
Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 Internazionale
File(s)