Di metallo, di carta, di niente: questioni di soldi

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Le ansie di inizio millennio, la crescente dipendenza dei politici dal dominio del denaro, le tempeste valutarie, le crisi che sembrano irrisolvibili, la possibile disoccupazione di massa suggeriscono che tutto questo discenda – non solo – ma anche dal fatto che la sovranità monetaria è stata via via sottratta alle istituzioni democratiche, al nomos degli Stati, siano essi nazionali o sovranazionali, per consegnarla invece ai mercanti dei debiti e del denaro/merce, ora creato anche dal nulla.
Gli umanisti non hanno soluzioni precostituite o elaborate nelle loro carte, ma conoscono la profondità dei fenomeni e delle riflessioni maturate prima e dopo la nascita delle discipline economiche e possono offrire strumenti di analisi per evitare di entrare in questi territori “senza occhiali e cannocchiali”, cioè senza munirsi di linguaggi per evitare di inoltrarsi in essi con metodi incerti, privi di esperienza, limitati nelle conoscenze.


Bruno Callegher per un decennio Conservatore ai Musei Civici agli Eremitani-Museo Bottacin di Padova, ora è Professore Ordinario di Numismatica e Storia della moneta al Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste. Ha pubblicato numerose monografie e articoli.

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    Di metallo, di carta, di niente: questioni di soldi
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2020)
    Callegher, Bruno
    Le ansie di inizio millennio, la crescente dipendenza dei politici dal dominio del denaro, le tempeste valutarie, le crisi che sembrano irrisolvibili, la possibile disoccupazione di massa suggeriscono che tutto questo discenda – non solo – ma anche dal fatto che la sovranità monetaria è stata via via sottratta alle istituzioni democratiche, al nomos degli Stati, siano essi nazionali o sovranazionali, per consegnarla invece ai mercanti dei debiti e del denaro/merce, ora creato anche dal nulla. Gli umanisti non hanno soluzioni precostituite o elaborate nelle loro carte, ma conoscono la profondità dei fenomeni e delle riflessioni maturate prima e dopo la nascita delle discipline economiche e possono offrire strumenti di analisi per evitare di entrare in questi territori “senza occhiali e cannocchiali”, cioè senza munirsi di linguaggi per evitare di inoltrarsi in essi con metodi incerti, privi di esperienza, limitati nelle conoscenze.
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