Libri, carte e disegni di Bruno Pincherle. Per una storia della pediatria

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Vestito con un impermeabile un po’ sgualcito, assorto nei suoi pensieri, distratto quando cammina tanto da finire, durante un ricevimento, dentro la vasca dei pesci del parco del Castello di Miramare, Bruno Pincherle è un pediatra dalla forte personalità e generosa umanità che vive a Trieste nella prima metà del ’900. Un medico ricco di interessi scientifici, storici e sociali, uno spirito libero vissuto in un periodo difficile e talvolta ostile. Come scrisse Tullio Kezich,“un personaggio fuori misura”. Il libro parla delle opere più importanti raccolte nella sua biblioteca, dei suoi articoli scientifici, della sua vicenda umana, del lavoro quotidiano in ospedale e tra i bambini di Trieste o nelle aule del Consiglio Comunale, configurandosi quindi come un contributo “per una storia della pediatria”. Pincherle, amico di Umberto Saba, era infatti un cultore di storia della medicina. Collezionò una vasta e preziosa raccolta di testi antichi ora conservati nel “Fondo Pincherle” presso la Biblioteca Centrale di Medicina di Trieste. Cartelle cliniche e grafiche compilate di suo pugno, appese ai piedi dei lettini, ci parlano non solo della pediatria degli anni ’30-’50 ma anche della storia della sua città e dell’universo infantile. I disegni tracciati nei ricettari, conservati dalle mamme (ormai nonne) tradiscono la complicità con i piccoli pazienti e l’autoironia con cui il nostro medico, “con sereno sconforto” affrontava le difficoltà della vita.

Federica Scrimin è medico ostetrico ginecologo della Clinica Ginecologica, dell’Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico Burlo Garofolo di Trieste. All’interesse per la ricerca e la pratica clinica unisce il piacere della divulgazione. Ha scritto: Un dottore tutto matto, sulla testa un gatto: storia e storie di un pediatra, Trieste, Editoriale Scienza/Lint, 2004, una breve storia per ragazzi di dottor Pincherle e della pediatria dell’epoca, pubblicata ora anche in Cina; Oltre l’isterectomia: nuovi percorsi terapeutici a favore delle donne, Roma, Carocci Editore, 2012, in cui parla della sua storia professionale e delle tecniche endoscopiche, rispettose del corpo e alternative all’isterectomia, di cui si occupa da anni.

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    Libri, carte e disegni di Bruno Pincherle. Per una storia della pediatria
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2016)
    Scrimin, Federica
    Vestito con un impermeabile un po’ sgualcito, assorto nei suoi pensieri, distratto quando cammina tanto da finire, durante un ricevimento, dentro la vasca dei pesci del parco del Castello di Miramare, Bruno Pincherle è un pediatra dalla forte personalità e generosa umanità che vive a Trieste nella prima metà del ’900. Un medico ricco di interessi scientifici, storici e sociali, uno spirito libero vissuto in un periodo difficile e talvolta ostile. Come scrisse Tullio Kezich,“un personaggio fuori misura”. Il libro parla delle opere più importanti raccolte nella sua biblioteca, dei suoi articoli scientifici, della sua vicenda umana, del lavoro quotidiano in ospedale e tra i bambini di Trieste o nelle aule del Consiglio Comunale, configurandosi quindi come un contributo “per una storia della pediatria”. Pincherle, amico di Umberto Saba, era infatti un cultore di storia della medicina. Collezionò una vasta e preziosa raccolta di testi antichi ora conservati nel “Fondo Pincherle” presso la Biblioteca Centrale di Medicina di Trieste. Cartelle cliniche e grafiche compilate di suo pugno, appese ai piedi dei lettini, ci parlano non solo della pediatria degli anni ’30-’50 ma anche della storia della sua città e dell’universo infantile. I disegni tracciati nei ricettari, conservati dalle mamme (ormai nonne) tradiscono la complicità con i piccoli pazienti e l’autoironia con cui il nostro medico, “con sereno sconforto” affrontava le difficoltà della vita.
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