03 Tigor. Rivista di scienze della comunicazione. A. I (2009), n. 2 (luglio-dicembre)

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SOMMARIO

Presentazione

Gabriele Qualizza

Lo storytelling nella comunicazione d'impresa

Enzo Marigonda

Esperienze e forme di scrittura online

Katia Laura Sidali - Achim Spiller

Tradizione e tecnologia online a confronto. Il passaparola elettronico: perchè l'imprenditore agrituristico dovrebbe tenerne conto

Stefano Amadeo

Produzioni alimentari legate al territorio: le forme e l'intensità della protezione giuridica nel mercato europeo

Moreno Zago

Conoscere e ospitare ... con più gusto. Viaggio nel turismo enogastronomico

Laura Capuzzo

Emergenza comunicazione per gli italiani nel mondo

Alberto Berardi

Una breve disamina dei casi Welby ed Englaro

Serena Tomasi

Il pluralismo linguistico tra identità e differenza

Francesca Fabris

Il diritto alla privacy tra passato presente e futuro

Eugenio Ambrosi

A proposito di comunicazione del rischio in tempi di pandemia A/H1N1

Caterina Dolcher

Amministrazione e cittadino: quale comunicazione. Il ruolo del difensore civico

Marco Cossutta

Alcune digressioni sull'esecuzione della pena con particolare riguardo al cittadino straniero. Dalla comunicazione interculturale alla funzione rieducativa della pena ed al pieno sviluppo della persona umana

Stefano Favaro

L'ineluttabilità dellà interpretazione normativa e la nuova positività: riflessioni per l'inquadramento del dibattito sull'interpretazione giuridica nel Novecento ita liano

Miguel Ayuso - Francesco Maurizio Di Giovine

La presenza Carlista a Trieste

Details

Tigor

Rivista di scienze della comunicazione

A. I (2009), n. 2 (luglio-dicembre)

Direttore responsabile:

Maria Stella Malafronte Venier

Registrazione Tribunale di Trieste di data 16 marzo 2009 n. 1190

Comitato scientifico:

Giampaolo Azzoni

(Universit à degli Studi di Pavia)

Giuseppe Battelli

(Università degli Studi di Trieste)

Giliberto Capano

(Università degli Studi di Bologna)

Michele Cortelazzo

(Università degli Studi di Padova)

Franco Fileni

(Università degli Studi di Trieste)

Maurizio Manzin

(Università degli Studi di Trento)

Comitato di redazione:

Eugenio Ambrosi,

Gigliola Bridda, Marco Cossutta (direttore scientifico), Danilo Fum, Paolo Moro, Gemma Pastore, Federico Puppo, Gabriele Qualizza, Antonella Tafuri (editor), Roberto Toffolutti, Maila Zarattini

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  • Publication
    L'ineluttabilità dell'interpretazione normativa e la nuova positività: riflessioni per l'inquinamento del dibattito sull'interpretazione giuridica nel Novecento italiano
    (2010-01-12T16:00:47Z)
    Favaro, Stefano
    L’ermeneutica giuridica contemporanea, compenetrando filosoficamente e nel contempo superando il normocentrismo della Scuola di Torino e il carattere concreto e giudiziale del giusrealismo italiano, evidenziando la fisiologicità dell’azione interpretativa, rappresenta l’esperienza giuridica come il luogo dell’incessante incontro dialettico tra fatti, norme, parti e giudice, in cui la “nuova” positività non è data ma è, anzi, prodotta dalla mediazione interpretativa.
      1040  2754
  • Publication
    Una breve disamina dei casi Welby ed Englaro
    (2010-01-12T15:59:53Z)
    Berardi, Alberto
    Le vicende Welby ed Englaro vengono osservate muovendo dall’esame di due decisioni giudiziarie, la sentenza pronunziata dal G.u.p. di Roma nel caso Welby e la sentenza della Cassazione che ha aperto la strada all’epilogo del procedimento Englaro. Tali sentenze fanno interamente propria l’idea, condivisa, che non sussista alcun criterio razionale di demarcazione del trattamento terapeutico dal sostegno vitale, oltre che l’idea, contestata, che l’art. 32 Cost. consacri il dogma dell’autodeterminazione volontaristica in materia di trattamento terapeutico, che si esprime nel diritto soggettivo perfetto del paziente a pretendere dal medico la prestazione sanitaria invocata o rifiutata, cui corrisponde il dovere giuridico del medico di consentirne l’attuazione. Su tale terreno di ricostruzione, peraltro, viene denunziato il limite giuridico ed epistemologico della sentenza della Cassazione civile sulla vicenda Englaro, la quale ha inteso colmare la fisiologica assenza di una manifestazione di volontà attuale e giuridicamente rilevante nel senso del rifiuto del trattamento di sostegno alimentare e idrico in capo alla paziente, che versava in stato vegetativo persistente, con una inaccettabile ricostruzione induttiva di una supposta volontà presunta, a partire da una valorizzazione generale dei precedenti desideri e dichiarazioni dell’interessato. Tale chiarissima forzatura giuridica appare suggestiva del bisogno di una legislazione sul testamento biologico, sulla cui efficacia risolutiva delle vicende controverse, peraltro, si nutre più di qualche dubbio.
      1405  3114
  • Publication
    Emergenza comunicazione per gli italiani nel mondo
    (2010-01-12T15:23:27Z)
    Capuzzo, Laura
    Sono varie centinaia le testate italiane all’estero. Sparse in tutti i continenti. Perlopiù si tratta di giornali, sorti per rispondere al bisogno degli emigranti di mantener vivo un legame con il Paese d’origine. Ma non mancano le radio, le tv e, più recentemente, forme nuove di comunicazione realizzate attraverso Internet. I cambiamenti sociali ed economici intervenuti negli ultimi decenni e l’affermarsi, per quanto lento, di una nuova visione della presenza italiana nel mondo, considerata non più come un problema, ma come una risorsa per il “sistema Italia”, impongono nuovi compiti ai media italiani all’estero. In particolare, se vogliono sperimentare il futuro, essi devono riuscire a farsi interpreti di un’alternativa culturale e porsi come strumento di rilancio economico. Ne deriva, in questo momento, un’emergenza comunicazione per gli italiani nel mondo, che implica da un lato una rivisitazione della stampa di settore e un potenziamento delle radio e tv “etniche” e, dall’altro, una loro collaborazione per favorire la conoscenza, in Italia, dell’attività dei connazionali nel mondo. A supporto di questa nuova strategia della comunicazione, servono interventi mirati, che puntino, ad esempio, ad un forte impiego della tecnologia, all’avvio di flussi informativi “di ritorno”, in particolare a livello regionale, allo sviluppo dell’informazione di carattere economico e soprattutto al coinvolgimento delle nuove generazioni. Occorre formare i giovani operatori della comunicazione nell’ottica di un nuovo rapporto dell’Italia con i suoi connazionali all’estero e, per fare questo, grande responsabilità spetta alle Università e alle Scuole di giornalismo.
      992  1687
  • Publication
    La presenza Carlista a Trieste
    (2009-12-15T22:09:04Z)
    Ayuso, Miguel
    ;
    Di Giovine, Francesco Maurizio
    La presenza Carlista a Trieste è rappresentata da tre luoghi della città che testimoniano tangibilmente la storia della famiglia reale proscritta di Spagna e del loro seguito: il palazzetto di via del Lazzaretto Vecchio 24, nel quale vissero Carlos V, la principessa di Beira, Carlos VI e la consorte; la cappella di San Carlo in cattedrale, dove sono seppelliti Carlos V e la consorte, Carlos VI e la consorte, Juan III e Carlos VII; il campo III del cimitero di S. Anna, che raccoglie i resti di uomini e donne fedeli al tradizionalismo e che seguirono fino alla morte la dinastia legittima di Spagna.
      1324  4640
  • Publication
    Alcune digressioni sull'esecuzione della pena con particolare riguardo al cittadino straniero. Dalla comunicazione interculturale alla funzione rieducativa della pena ed al pieno sviluppo della persona umana
    (2009-12-15T18:46:42Z)
    Cossutta, Marco
    L’autore, nel presentare raccolti alcuni studi elaborati dal 2004 sul problema del deviante e dell’esecuzione penale, pone l’accento sulla funzione rieducativa della pena, così come si è venuta ad affermare nell’ordinamento giuridico attraverso una rilettura del dettato costituzionale. Si rileva però che in talune situazioni, con particolare riguardo al cittadino straniero, la pena assume vistosi connotati prevenzionistici, tanto da lasciare supporre una sorta di dualismo fra il trattamento del cittadino italiano e quello dello straniero. In proposito si esamina la natura ed il diverso utilizzo della misura di sicurezza personale a fronte di cittadini italiani e stranieri. L’autore ravvisa, anche alla luce di recenti interventi legislativi (vedi la legge 94/2009), una sorta di riconsiderazione in chiave critica del profondo processo di riforma dell’ordinamento italiano avviatosi negli anni Settanta dello scorso secolo, che, accanto al nuovo diritto di famiglia, ha proposto la riforma dell’Ordinamento penitenziario del 1975 e la legge manicomiale del 1978.
      1144  1394