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Il pluralismo linguistico tra identità e differenza
Tomasi, Serena
2009-12-15T09:53:51Z
Abstract
Lo Statuto della Corte Penale Internazionale fissa normativamente (artt. 50 e 128) la scelta della Comunità Internazionale di utilizzare un regime plurilinguistico. La dichiarazione di equipollenza dei testi redatti nelle lingue riconosciute ufficiali non elimina, tuttavia, il problema della potenziale divergenza di senso tra gli stessi. La scelta per il plurilinguismo giuridico costituisce, dal punto di vista teoretico, espressione di un pensiero di tipo identitario, proprio della modernità, poiché assume le entità linguistiche in relazione di uguaglianza, astraendo dalle differenze e rescindendo, per ciascuna, i rapporti tra lingua e ordinamento giuridico di provenienza. La traduzione del linguaggio giuridico è operazione complessa per ragioni di natura semantica, sintattica e per la specificità sistemica della lingua. La metodologia che consentirebbe di comporre eventuali contrasti determinati da divergenze di significato tra testi aventi, per convenzione, pari valore ma in opposizione tra loro, è la retorica forense: l’argomentazione del Tribunale nella decisione del caso Akayesu, giudicato per il crimine di genocidio, costituisce un esempio noto in giurisprudenza di applicazione (ancorché non tematizzata né perfettamente consaputa) di questa forma della logica giuridica
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Tigor: rivista di scienze della comunicazione A.I (2009) n.2 (luglio-dicembre)
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