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Aquileia e l’alto Adriatico nell’età della transizione. Aspetti di continuità e cambiamento commerciale alla luce dei contesti ceramici tardoantichi e altomedievali
Dobreva, Diana
Zago, Sabrina
2021
Abstract
Le indagini riguardanti l’economia tardoantica, tradizionalmente affidate agli studi storici, hanno goduto di nuove prospettive grazie alla ricerca archeologica, soprattutto quella basata sullo studio della cultura materiale. L’analisi e lo studio della fonte ceramologica si sono rivelate un’ottima lente per osservare l’impatto che le trasformazioni istituzionali, politiche ed economiche hanno avuto su Aquileia e il territorio altoadriatico. Tra la seconda metà del V e la prima metà del VI secolo d.C. si registra una situazione abbastanza omogenea: Aquileia e il comprensorio regionale mostrano ancora una certa vivacità commerciale, pur in un quadro di generale regressione rispetto alla fase precedente. Aquileia non ha ancora perso il suo ruolo nella redistribuzione delle merci all’interno del territorio circostante, nonostante il passaggio degli Unni nel 452 d.C. che ha probabilmente lasciato delle tracce di distruzione in alcuni punti della città, ma sicuramente non ha determinato la fine della sua rilevanza politica, amministrativa e commerciale. La metà del VI secolo d.C. rappresenta un vero spartiacque quando si osserva, in un quadro di generale impoverimento, una maggiore tenuta dei rapporti commerciali nei siti regionali rispetto ad Aquileia. A un organismo dominato da un solo grande porto con funzione di emporion a livello regionale, si sostituisce un complesso sistema di smistamento, più dispersivo, fatto di diversi siti portuali multipli di minore importanza, sorti nelle recenti lagune di Grado e Marano.
Aquileia and the Upper Adriatic in the age of transition. Continuity and transformation in the Late Antique and Early Medieval economy based on pottery assemblages’ analysis.
Studies concerning the Late Antique economy, traditionally entrusted to historical investigations, have enjoyed new perspectives thanks to archaeological research, especially based on material culture. The pottery assemblages’ analysis proved to be an excellent lens for observing the impact that the institutional, political and economic transformations have had on Aquileia and the Upper Adriatic region. Between the second half of the 5th and the first half of the 6th century AD a fairly homogeneous situation is recorded: Aquileia and the regional territory still show a certain trade continuity, albeit in a context of general regression compared to the previous phase. Aquileia has not yet lost its role in the redistribution of goods and foodstuffs within the surrounding area, despite the passage of the Huns in 452 AD, which probably left traces of destruction in some parts of the city but certainly did not determine the end of its political, administrative and commercial importance. During the mid 6th century AD it represents a real social divide when one observes, in a context of general impoverishment, a greater resilience of commercial relations in the regional sites compared to Aquileia. An organism dominated by a single large port with the function of emporion at the regional level is replaced by a complex, more dispersive sorting system, made up of several multiple port sites of lesser importance, which have arisen in the recent lagoons of Grado and Marano.
Series
Publisher
EUT Edizioni Università di Trieste
Source
Diana Dobreva, Sabrina Zago, "Aquileia e l’alto Adriatico nell’età della transizione. Aspetti di continuità e cambiamento commerciale alla luce dei contesti ceramici tardoantichi e altomedievali" in: "Storia e archeologia 1 (2021). Italia settentrionale e regioni dell'arco alpino tra V e VI sec. d.C. - Atti del convegno (15-17 aprile 2021)", EUT Edizioni Università di Trieste, Trieste, 2021, pp. 307-368
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