04 Tigor. Rivista di scienze della comunicazione. A. II (2010), n.1 (gennaio-giugno)

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Tigor

Rivista di scienze della comunicazione

A. II (2010), n. 1 (gennaio-giugno)

Direttore responsabile:

Maria Stella Malafronte Venier

Registrazione Tribunale di Trieste di data 16 marzo 2009 n. 1190

Comitato scientifico:

Giampaolo Azzoni

(Università degli Studi di Pavia)

Giuseppe Battelli

(Università degli Studi di Trieste)

Giliberto Capano

(Università degli Studi di Bologna)

Michele Cortelazzo

(Università degli Studi di Padova)

Franco Fileni

(Università degli Studi di Trieste)

Maurizio Manzin

(Università degli Studi di Trento)

Comitato di redazione:

Eugenio Ambrosi, Gigliola Bridda, Marco Cossutta (direttore scientifico), Danilo Fum, Paolo Moro, Gemma Pastore, Federico Puppo, Gabriele Qualizza, Antonella Tafuri (direttore editoriale), Roberto Toffolutti, Maila Zarattini

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Recent Submissions

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  • Publication
    Shylock and Equity in Shakespeare’s The Merchant of Venice
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2010)
    Restivo, Giuseppina
    Controversial interpretations of Shakespeare’s “The Merchant of Venice”, with particular reference to Shylock’s treatment, have so far taken little or no account of two important aspects inscribed in the play, that can explain apparent contradictions. Lawrence Stone’s re-description of the socio-historical set up in Shakespeare’s time has introduced a new outlook, focusing on the importance of “the rising gentry”, the “educational revolution” and the contemporary rich political debate, including the Country ideology, with its emphasis on ethics and economics, central in the value systems of the play. Though progressively confirmed by the more recent historical and law and literature studies, this perspective has yet so far exerted no influence on the controversy mentioned, in spite of the decisive light it can shed on Shakespeare’s audience and its interests and expectations. The correct interpretation of the juridical issue at stake in the long trial scene, which starts in terms of common law, but then shows the superseding of equity in the second part, actually a second trial in Chancery, as well explained by Mark Andrews, has also remained generally both unused and unchallenged, in spite of its relevance and importance in the play. The combination of the two outlooks can offer a new perspective: far from being anti-Semitic or contradictory, “The Merchant of Venice” is a complex text, that influenced the 1616 major judicial reform James I and Francis Bacon agreed upon, and surprisingly anticipated the reform brought about in England by the 1873-75 Judicature Acts, still extant today. This text is a revised edition of the text published in Daniela Carpi ed., “The Concept of Equity, An Interdisciplinary Assessment”, Universitaets Verlag, Winter, Heidelberg, 2007.
      2163  2364
  • Publication
    L’autonomia illusoria. Il diritto di autodeterminazione tra le maglie dell’eterodeterminazione
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2010)
    Mingardo, Letizia
    Di fronte all’avanzare delle biotecnologie, la capacità individuale di decidere della propria vita e della propria salute è avvertita come componente irrinunciabile nella vita di ciascuno. ‘Autonomia’, ‘autodeterminazione’ e ‘volontà’ sono endoxa spesi costantemente nell’attuale dibattito biogiuridico, ma non per questo privi di ambiguità e profili problematici. Nel presente contributo ci si domanda quale concezione di autonomia individuale e quale visione antropologica siano sottese all’appello al diritto di autodeterminazione. Dall’esame di alcune recenti questioni biogiuridiche, emerge la diffusione di una declinazione dell’autonomia in termini individualistici, razionalistici e volontaristici. Il modello antropologico di riferimento appare quello del moderno homo faber, teso a massimizzare l’utile in un mondo concepito come insieme di oggetti manipolabili. Il carattere di assolutezza attribuito alla volontà individuale dal pensiero giuridico moderno, tuttavia, non risulta in grado di proteggere l’autodeterminazione dall’eterodeterminazione. Come si evince, ad esempio, tanto dalle tesi dei sostenitori del cd. diritto a non nascere, quanto dalla dottrina del ‘giudizio sostitutivo’ (volta a ricostruire l’ipotetica volontà sulle cure del paziente incosciente), il richiamo al diritto individuale alla autodeterminazione può nascondere il diritto di altri a decidere sulla vita o la salute dell’individuo. All’insegna di un diritto alla (auto)determinazione.
      1490  1980
  • Publication
    Esuli e rimasti, assieme: progettare una nuova strategia della comunicazione
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2010-06-29T10:54:25Z)
    Capuzzo, Laura
    In Italia non c’è una conoscenza adeguata della realtà di un territorio - la Venezia Giulia, l’Istria e giù, fino alla Dalmazia - che ha conosciuto i drammi della storia, come l’esodo istriano e le ripercussioni che quel fenomeno ha avuto sul destino degli italiani “rimasti”. Sia esuli che rimasti hanno dato vita nel tempo ad una vivace attività editoriale, che però, analogamente a quanto accade per la stampa italiana all’estero, ha un bacino di utenza limitato agli addetti ai lavori. Sono le impietose leggi di mercato ad imporre una nuova strategia della comunicazione, che sia in grado di trasferire la memoria adeguandola ai tempi. Si tratta di lavorare assieme - esuli e rimasti - per farsi interpreti di un’alternativa culturale e renderla, se possibile, strumento di sviluppo economico.Il primo passo da compiere riguarda la formazione dei futuri operatori della comunicazione su queste materie. In un’operazione di questo tipo determinante è il supporto della tecnologia e delle istituzioni.
      1291  923
  • Publication
    Nessi multiformi tra diritto e narrazione
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2010-06-29T10:49:22Z)
    Heritier, Paolo
    Nell’articolo, prendendo in esame il tema della normatività dell’immagine nell’opera di Legendre, viene prospettata una nozione estesa di narratività, suscettibile di essere presa in conto per la comprensione di fenomeni narrativi non testuali, concernenti la pittura, l’architettura, ma potenzialmente anche il cinema, il teatro o la danza e dotati di un significato normativo. Si configura così, a fronte dei cambiamenti che la società dell’immagine e la teoria del diritto sono in procinto di affrontare dopo la crisi del positivismo giuridico, l’utilità di una disciplina come l’estetica giuridica, volta a configurare unitariamente i molteplici nessi individuabili tra arte e diritto, in grado di affiancare progressivamente le più consolidate teorie ermeneutiche ed epistemologiche in ambito giuridico, contribuendo a superare la contrapposizione tra le due culture umanistica e tecnologica.
      948  3335
  • Publication
    Lingua e cultura: fattori di dinamismo sociale e di sviluppo
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2010-06-29T10:48:45Z)
    Lazzari, Francesco
    Le sponde dell’Adriatico da secoli registrano un andirivieni di genti e di culture e, tra queste, sono tanti e sono diversi i popoli che parlano italiano. Genti che non sempre sono riuscite a tessere scambi all’insegna della pace o almeno della tolleranza. Sospinti dalla storia molti di loro hanno dovuto attraversare i mari e abitare nuovi continenti. Eppure, la pluralità di differenze e gli arcipelaghi di esperienze, fonte spesso di conflitti e di stermini, possono altresì proporsi come fonte di confronti, di comprensioni e di cooperazioni in un processo di reciproca crescita. È questa la sfida che attende chi abita queste terre sul confine; fare del confine il filo rosso che tesse, meticcia e integra e non la lama che divide. Ove appunto lingua e cultura possono farsi strumenti attivi di promozione e di convivenza.
      1292  1688