05 Dobrila Tat. Il Tesoro di Erpelle. Erpelle’s hoard. 1921

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Il tardo medioevo fu un’epoca di intensa tesaurizzazione monetaria, quale naturale reazione della popolazione alle circostanze sociali, politiche ed economiche. Composto da oltre cinquemila monete d’oro e argento, il tesoro di Erpelle rappresenta uno dei principali esempi di questo fenomeno. Rinvenuto nel 1921 e perso nuovamente subito dopo la sua scoperta, questo ripostiglio è rimasto inedito per un secolo, rischiando l’oblìo. L’eterogeneità delle valute rappresentate offre uno spaccato della vitalità economica e monetaria nell’Europa centrale e orientale del XIV secolo, offrendo un prezioso supporto allo studio delle relazioni mercantili e degli scambi commerciali attraverso l’area alpina e quella balcanica. Le caratteristiche del tesoro permettono inoltre un approfondimento degli studi sul fenomeno del banditismo medievale, spesso stimolato non solo dalla cupidigia, ma anche dall’istinto di sopravvivenza.

Giulio Carraro è assegnista di ricerca in Numismatica e storia monetaria presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste e Visiting Scholar dell’Inventar der Fundmünzen der Schweiz (IFS) di Berna. È Direttore responsabile della rivista «Archeologia Veneta. Journal of Ancient Studies on North-Eastern Italy» e iscritto nell’elenco degli esperti in ambito archeologico della Direzione Regionale Musei del Friuli Venezia Giulia. Si occupa dello studio della produzione e della circolazione monetaria in Italia e in Europa centro-orientale in epoca medievale.