Valentina Fernetti
L’Ateneo triestino: cenni storici
ll progetto del 1938
Il progetto strutturale e le vicende costruttive
Il completamento dell’Edificio Centrale
Diana Barillari
Alberto Ongaro
Cecilia Ghelli
Gli archivi di Enrico Bianchini e Raffaello
Fagnoni nell’Archivio di Stato di Firenze
Sonia Bertorelle
L’Archivio Storico dell’Università di Trieste
Valentina Fernetti
Altri fondi archivistici a Trieste
Cecilia Ghelli, Valentina Fernetti
Preview | Issue Date | Title | Author(s) |
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2010 | L’Edificio Centrale dell’Università di Trieste. Storia e architettura 1938-1950 | ||
![]() | 2010 | Raffaello Fagnoni e Umberto Nordio | Ghelli, Cecilia; Fernetti, Valentina |
![]() | 2010 | Bibliografia | Fernetti, Valentina |
![]() | 2010 | Cronologia dell'opera | Fernetti, Valentina |
![]() | 2010 | Fonti archivistiche | Ghelli, Cecilia; Bertorelle, Sonia; Fernetti, Valentina |
![]() | 2010 | Genesi dell’arredo | Ongaro, Alberto |
![]() | 2010 | L’Aula magna dell’Università | Barillari, Diana |
![]() | 2010 | Il completamento dell’Edificio Centrale | Fernetti, Valentina |
![]() | 2010 | Il progetto strutturale e le vicende costruttive | Fernetti, Valentina |
![]() | 2010 | Il progetto del 1938 | Fernetti, Valentina |
![]() | 2010 | L’Ateneo triestino: cenni storici | Fernetti, Valentina |
![]() | 2010 | Prefazione | Peroni, Francesco |
Il 3 novembre 1950 veniva inaugurato l’Edificio Centrale dell’Università di Trieste: erano trascorsi dodici anni dalla posa della prima pietra, un periodo contrassegnato da profonde e drammatiche trasformazioni. Concepito dal Regime come baluardo dell’italianità ai confini della Patria, l’Edificio Centrale progettato da Raffaello Fagnoni e Umberto Nordio si caratterizza per la sua architettura monumentale che domina la città dalle pendici del Monte Valerio e costituisce l’avamposto del retrostante comprensorio universitario. Le ricerche effettuate nell’Archivio di Stato di Firenze, dove si trovano i Fondi di Raffaello Fagnoni e dell’ingegner Enrico Bianchini, autore del progetto strutturale, hanno consentito di individuare una cospicua documentazione inedita, dalla quale emerge la dimensione nazionale e di elevato profilo artistico e culturale dell’edificio, in particolare per quanto riguarda l’apparato decorativo, mentre le restrizioni imposte dall’autarchia costrinsero i progettisti a elaborare soluzioni tecniche che assicurassero prestazioni ottimali.