Francesismi nel dialetto napoletano

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    Francesismi nel dialetto napoletano
    (EUT Edizioni Università di Trieste, 2005)
    Mignone, Alessia
    ;
    Marinucci, Marcello
    Lo studio è un’analisi storica ed etimologica dei prestiti linguistici francesi nel dialetto napoletano. La difficoltà dell'indagine linguistica applicata alla stratificazione dei prestiti nei dialetti è stata più volte ribadita dagli studiosi che si sono occupati dell'argomento: è noto che il francese è la lingua che nel corso dei secoli ha maggiormente influito sull'italiano. La sua diffusione, avvertita fin dai tempi di Carlo Magno (sec. IX) attraverso il commercio in atto tra la Francia e il nostro paese, intensificatasi man mano, con il favore della Chiesa, all'epoca delle Crociate, con i numerosi pellegrinaggi che muovevano verso Roma e con l'espansione degli ordini monastici cluniacensi, cistercensi e certosini, è proseguita in maniera pressoché costante nei secoli successivi assumendo vistose dimensioni nei secoli XVII e XVIII, in seguito alla Rivoluzione francese e alla diffusione delle idee illuministiche. Per quanto concerne il napoletano, così come tutto il Mezzogiorno d'Italia, la situazione è alquanto diversa: la presenza dei francesi nella città si è alternata con quella d'altri popoli dominatori, per cui si è avuto un afflusso di francesismi di superstrato che si sono amalgamati con quelli non diretti e con quelli d'altre lingue (soprattutto lo spagnolo), creando sovrapposizioni che ostacolano ancor più l'individuazione sicura della via d'assunzione.
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