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Sviluppi della riforma del TPL in Italia
Burlando, Claudia
2002
Abstract
La domanda di TPL sta diventando sempre più domanda di un bene “residuale”, infatti l’obbiettivo della collettività urbana che vuole fruire dei beni e servizi della città è la mobilità, e questa è sempre più soddisfatta dall’uso di mezzi individuali a motivo della loro maggiore flessibilità, capillarità, comodità. In questo crescente uso del mezzo privato l’Italia non fa eccezione rispetto ai partner europei ed anzi si colloca, nel rapporto popolazione/autovetture, al secondo posto (dietro il Lussemburgo) con 1,89 auto per abitante. Il “quasi” primato non è privo di conseguenze tanto sull’ambiente quanto sui conti delle aziende di TPL. La situazione dei conti delle aziende di TPL è, dalla metà degli anni Novanta, in lieve miglioramento principalmente grazie ad interventi via via più restrittivi sulla circolazione privata. I dati di partenza, e principalmente i disavanzi del settore, sono tali da dare luogo ad un ottimismo moderato, sia pur sostenuto dal fatto che alle politiche per la mobilità si aggiunge, finalmente, una riforma del settore, nel senso della concorrenza per il mercato, che determina la necessità per le aziende di competere, senza più il diritto automatico ad operare i servizi. Un ulteriore importante elemento di cambiamento generato dal processo di riforma riguarda il trasporto su ferro. Infatti il d.lgs. 422/1997 (come modificato dal d.lgs. 400/1999) rende obbligatorie le gare anche per l’affidamento dei servizi ferroviari di interesse regionale e locale non in concessione a F.S. S.p.A., e prevede il passaggio di funzioni e compiti di programmazione e amministrazione alle Regioni.
Series
Trasporti, diritto, economia, politica
Source
Claudia Burlando, "Sviluppi della riforma del TPL in Italia", in: Trasporti. Diritto, economia, politica, 88 (2002), pp.33-70
Languages
it
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